Genitori divisi, minori contesi. Ci vuole un Tribunale della Famiglia.

Senatrice, oggi sono un milione e mezzo i figli di genitori separati . Fenomeno in crescita visto che il numero dei divorzi è più che raddoppiato. Ciò che è accaduto a Padova è un campanello d’allarme?

Il caso di questi giorni ha molto da insegnarci. La famiglia tradizionale è, indubbiamente, investita da novità profonde. I fatti sono sotto gli occhi di tutti. Il crescente numero di matrimoni tra persone di diversa nazionalità (i c.d.”matrimoni misti ), il numero crescente di richieste per adozioni internazionali, il crearsi “famiglie ricostituite” ( cioè nate da seconde nozze e nuove convivenze ), hanno cambiato la cultura dell’affidamento. Stabilendo il principio della “bi-genitorialità”. La  famiglia va messa al centro della società. Non solo dal punto di vista sociale ma anche dal punto di vista della giustizia. Una giustizia intesa come servizio, assistenza, tutela e garanzia. E in questo lo Stato si deve rendere disponibile e presente , non uno Stato interventista ed invasivo.

Però alcuni passi in avanti già sono stati fatti.

Si. C’è un’ importante novità da segnalare: la parificazione di trattamento fra figli legittimi. Così i figli sono figli e basta, senza aggettivazioni . Perché non devono pagare loro le scelte dei genitori . Anche la Corte Costituzionale si è espressa in questo senso.

Ci parli della sua proposta di istituire unTribunale unico per la famiglia, studiata già quando era Sottosegretario.

Ho presentato questo ddl per porre fine, nell ‘ ambito dell ‘organizzazione giudiziaria, alla frammentazione di competenze divise fra le varie Corti . Prevedere magistrati e avvocati che si occupino esclusivamente di questi argomenti; è una garanzia per chi chiede più tutele. Serve un Tribunale della famiglia dove ci siano :giudizi rapidi e snelli , una sentenze uniformi, personale esperto e sensibile , vista la delicatezza della materia.

Sono anni che si parla di riforme di questo tipo. Poi però non se ne fa più niente.

Penso che la situazione sia cambiata . Ogni riforma ha bisogno di tempi di maturazione. Oggi c’ è una consapevolezza diversa sia negli operatori che nella gente . E credo che ormai siamo pronti.

Le riforme per essere attuate hanno bisogno di maturazione, ma anche di fondi. Vista la situazione in cui si trova oggi l ‘ Italia , quali vantaggi economici si prospetterebbero?

La razionalizzazione comporta sempre un risparmio . Porre fine al sistema attuale di “parcellizzazione di competenze”, oltre ai benefici che ho già elencato, sarà vantaggioso anche da un punto di vista economico.

(Da  il Giornale D’Italia, 24 Ottobre – Benedetta Cimini)