Giornata Internazionale della Famiglia: urge un’alleanza Stato-famiglie

Roma ha ospitato ieri, 15 maggio, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la nuova edizione della Giornata Internazionale della Famiglia.

“È possibile un’alleanza italiana per la famiglia?” è il titolo del Rapporto presentato nel corso dell’evento, che ha radunato i Ministri Riccardi, Fornero e Barca e il presidente del Forum delle Associazioni Familiari Francesco Belletti e diverse personalità istituzionali, parlamentari e del’associazionismo familiare, ospiti del presidente della Camera Gianfranco Fini.

Sono ormai diversi anni che le famiglie raccolgono l’appello. La Giornata fu proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 47/237 del 20 settembre 1993. Fu celebrata per la prima volta nel nostro Paese il 15 maggio 2002 su iniziativa del Forum delle Associazioni Familiari, ed oggi finalmente per la prima volta è formalmente condivisa anche con una realtà istituzionale, fatto che potrebbe indicare un’inversione di tendenza assolutamente auspicabile. Costituisce infatti una preziosa occasione di confronto non solo per le famiglie e le associazioni, ma anche per chi ricopre ruoli istituzionali e di governo del Paese.

I dati del Rapporto annunciano uno scenario di crisi: entro il 2030 il numero dei componenti familiari in Italia dovrebbe scendere, in media da 2,6 a 2,4 individui, con un picco negativo in Liguria, Basilicata e Molise, mentre al polo opposto della classifica si troveranno Marche, Trentino e Veneto. Sempre entro il 2030, è previsto un aumento del numero delle persone che vivono sole, pari al 1,68%. Un incremento dell’1,18% dovrebbe riguardare invece le coppie senza figli, mentre quelle con prole dovrebbero diminuire dello 0,98%.

Gianmario Fogliazza, responsabile del Centro Studi di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini e membro del consiglio direttivo nazionale del Forum delle Associazioni Familiari,  ha seguito lo svolgersi della Giornata. Lo abbiamo intervistato. «Dai lavori emerge che la famiglia è stanca di sentirsi studiata, analizzata e “conosciuta” attraverso semplici rapporti statistici – dichiara –. C’è richiesta di novità dal mondo delle famiglie e delle associazioni familiari, ed è stata ben espressa dal presidente del Forum Francesco Belletti: la famiglia non vuole più venire considerata come un semplice ammortizzatore sociale, ma come soggetto assolutamente protagonista nella generazione di relazioni sociali, di un bene comunitario talvolta intangibile ma non meno reale e rilevante dal punto di vista sociale ed economico. La famiglia non è sostituibile, essa ha infatti peculiarità e caratteristiche non delegabili o surrogabili».

Da quanto emerge, le istituzioni hanno il dovere di non trascurare ulteriormente la famiglia, quale protagonista essenziale e fondamentale nella stagione che intende restituire fiducia e futuro al nostro Paese: non si darà un rinnovamento e una nuova crescita del sistema Paese se si concentrano le migliori energie e attenzioni sul fattore economico e lo sviluppo tecnologico e strutturale; occorre dare piena attuazione alla Costituzione (art. 31); un’alleanza tra le istituzioni deve poter finalmente riconoscere con continuità e non con interventi a singhiozzo (o contraddittori) la rilevanza politica, sociale ed economica della famiglia.In Italia abbiamo assistito a uno sviluppo anomalo della sussidiarietà – continua Fogliazza – che ha addirittura registrato quanto la famiglia abbia sostituito e surrogato uno Stato inadempiente nelle erogazioni di servizi e di attenzioni: il protagonismo della famiglia deve essere sottratto alla sua riduzione come agente di cura e di assistenza, per essere soggetto attivo e generativo di società, di relazioni e promotore di un bene non solo privato, ma di rilevanza comunitaria. L’opportunità offerta da un Piano per la Famiglia – aggiunge Fogliazza – approvato dalla Conferenza Stato-Regioni in questi giorni, non potrà essere sterilizzato da una mancanza di dispositivi attuativi e di adeguate risorse: sarebbe l’ennesima presa in giro per le famiglie italiane e l’evidenza di una mancata comprensione del tasso di crisi in cui versa il Paese reale, ben conosciuto dalle famiglie più che dai politici, nonché di una occasione persa per un duraturo rilancio del Paese. Occorre dare spazio, strumenti e risorse a quanti sono in grado di generare e assicurare fiducia e speranza nel futuro: in questo la famiglia è insuperabile professionista».

Dunque la famiglia chiede di essere protagonista nella promozione di relazioni sociali e rivendica il suo ruolo fondamentale nella società. La Giornata di incontro ha anche incrociato il tema del basso tasso di crescita demografica del nostro Paese, presentando l’esigenza di incentivare le soluzioni politiche a favore dell’accoglienza del figlio.

«È importante che le istituzioni sostengano in modo sempre più articolato e puntuale tutte le famiglie accoglienti e tra questa sicuramente le famiglie adottive – sottolinea Gianmario Fogliazza – eliminando la percezione secondo cui l’arrivo di un figlio è portatore di problemi e di possibile povertà: occorre invertire le dinamiche, che hanno sin ora spinto il nostro Paese verso una sorta di suicidio demografico. La famiglia da sostenere non è solo quella procreatrice, ma è anche la famiglia adottiva. È l’adozione stessa a mettere la famiglia in condizione di porsi in prima linea a fianco delle istituzioni, proprio per il suo essere la migliore e più sostenibile soluzione per risolvere positivamente la condizione di abbandono in cui si ritrovano milioni di minori nel mondo.