Giovanardi, decreto sicurezza: “Sto con i 101”

(Milano) «Non sono firmatario, come hanno scritto alcuni giornali, perché sono senatore.  E la raccolta di firme è stata fatta alla Camera». Così Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche per la famiglia, al contrasto delle tossicodipendenze e al servizio civile. Che aggiunge: «Ho detto ieri e confermo che condivido la necessità alla Camera di ripristinare il testo della legge Bossi Fini».

È contrario all’abolizione del divieto di denuncia?

Sì. Un po’ ironicamente ho aggiunto che mi fa piacere che anche la sinistra si schieri così decisamente a favore della Bossi -Fini. Che è stata demonizzata per anni…

 Invece, lei dice, è una legge giusta.

Certo. E va mantenuta. La norma che quando è passata al Senato non se n’è accorto nessuno. In Senato è passata l’abrogazione del tal comma del tal articolo… Che cosa implichi tale abrogazione non è molto comprensibile. C’è chi dice che i medici «possono», altri che «devono» (denunciare il clandestino, ndr). Mantovano sostiene che possono, che non c’è nessun obbligo. Altri dicono il contrario. Possono o devono, è una norma sbagliata per un doppio ordine di motivi.

Quali?

Il primo è che bisogna consentire alle persone di curarsi. È un problema che va al di là della loro posizione di clandestinità o no. È un tema morale: uno è malato, ha diritto a essere curato. Saranno altri i momenti nei quali far risultare la loro clandestinità. Quello è il momento del bisogno. L’altro problema, più generale e serio, è il rischio di epidemie, di malattie contagiose. Se uno non si fa curare può diffondere le sue malattie. E qui subentra la preoccupazione della salute pubblica.

La Lega dice che sono manovre pre-congressuali, interne al Pdl.

Ho letto anche io stamattina. Gli articoli,  le elucubrazioni dei vari commentatori. Le congiure… Chi c’è dietro… Ma è molto semplice. C’è una norma sbagliata. Il Senato ha introdotto un emendamento che riflettendoci va cambiato. Tutto lì. Quando una cosa incontra il dissenso totale e assoluto di tutti i medici italiani, è chiaro che c’è qualcosa che non va. Che bisogna fermarsi a riflettere. È una norma sbagliata. Con poca umanità. Perciò si torni all’idea di Bossi e di Fini originaria.

Bossi dice noi tiriamo dritti.

Il governo non c’entra nulla in questa cosa. È una discussione parlamentare. A decidere dovrà essere l’aula.

Non si configurano problemi politici con questo alleato?

Non è una questione del governo. Anche il reato di clandestinità non era nel programma di governo. Il Parlamento ha pensato di introdurlo.

Secondo lei quale sarà la scelta del premier?

Conoscendo Berlusconi credo non abbia dubbi nel ritenere che andava bene la Bossi Fini e che va ancora bene.

Quindi non sarà posta la fiducia?

Secondo me no. Ci sono tante norme giuste e sagge in quel provvedimento. Correggere un errore fatto… Non vedo cosa ci sia di straordinario. Il bicameralismo serve proprio perché nel passaggio da una Camera all’altra c’è il tempo di accorgersi dei problemi.

È un’operazione di buon senso.

Infatti. È semplicemente un’operazione di buon senso.

Fonte: Vita.it