Gli spazi neutri vanno utilizzati solo per le accoglienze temporanee

aula d'ascolto 200 buonaUn fiorire di aule d’ascolto protetto, da Como a Verona, passando per Napoli e Terni. Il primo ottobre sarà inaugurata quella di Reggio Calabria, mentre il 30 settembre il taglio del nastro ha riguardato Bari.

Il progetto a livello nazionale è promosso dall’associazione femminile Soroptimist, per lo più all’interno dei Tribunali. In città come Bassano del Grappa, l’aula d’ascolto è collocata all’interno dell’Azienda sanitaria e verrà usata sia per le audizioni dei minori vittima di abusi o coinvolti in procedimenti giudiziari, sia nei casi di colloqui tra bambini in affido e genitori biologici.

Le aule d’ascolto protetto sono spazi accoglienti e cosiddetti ‘neutri’ perché non sono ricollegabili alla vita quotidiana dei minori che la utilizzano. Permettono ai bambini di confrontarsi con il parente alla presenza di un operatore specializzato. Ogni aula è dotata di vetro a specchio monodirezionale con citofono, che consente l’ascolto e la visione, da una stanza adiacente, dell’intero colloquio con il minore. La stanza è insonorizzata e dotata di strumenti per la videoregistrazione. Oltre agli aspetti tecnici, sono curati anche gli arredi: mobili colorati, divanetti, libri, giochi, tappeti  per i più piccoli.

L’iniziativa è più che lodevole, ma è l’occasione per riflettere su quale dev’essere il corretto utilizzo di un’aula d’ascolto. Ben vengano strutture al servizio dei bambini, ma nel caso di bambini in affido, gli incontri tra figli e genitori biologici dovrebbero essere finalizzati al reinserimento familiare. Non ha alcun senso prolungare gli affidi all’infinito, garantire incontri sporadici con la famiglia d’origine se poi si sa a monte che il nucleo familiare d’origine non ha la possibilità di riaccogliere i bambini. Quando gli incontri non sono supportati da alcuna progettualità, sarebbe auspicabile per il bene dei bambini evitare lo stillicidio e offrire loro la possibilità di essere figlio al 100 per cento, condizione possibile a quel punto solo se i bimbi vengono adottati.