Haiti, in Italia i primi 7 feriti. Boccalari: “Presto altri”

Haiti interventiHOMEE’ arrivato lunedì 8 febbraio il primo volo umanitario organizzato dalla task force della Regione Lombardia grazie al quale sette haitiani sono arrivati in Italia per farsi curare nelle strutture ospedaliere regionali. Il Presidente Roberto Formigoni aveva anticipato che non si tratterà di un caso isolato.

Ne abbiamo parlato con Ermanno Boccalari, responsabile del settore Relazioni Internazionali della Regione Lombardia che si è occupato della missione.

Cosa succederà ai quattro bambini e alle tre persone dopo l’intervento?

Innanzitutto dobbiamo tenere presente che si tratta di interventi umanitari esclusivamente per scopi medici. La Regione Lombardia ha messo a disposizione le strutture e gli ospedali del territorio per poter curare queste persone, che non avevano la possibilità di essere operate ad Haiti. Una volta completato il ciclo di cura, gli haitiani dovranno rientrare nel’isola, sennò si potrebbero creare una serie di problemi legati alla loro permanenza sul territorio italiano. Anche la fase di riabilitazione, subito dopo l’intervento, sarà realizzata all’interno delle strutture ospedaliere.

Come si è organizzata la Regione Lombardia nella gestione di questa missione?

Abbiamo creato una task force composta dai rappresentanti della Regione Lombardia, della Protezione Civile, degli ospedali lombardi e delle strutture del 118. Gli haitiani arrivati a Malpensa sono stati ricoverati in tre ospedali: Milano Niguarda, San Gerardo di Monza e Riuniti di Bergamo. Sono diverse le patologie per cui si è reso necessario il ricovero. Non è la prima volta che la Regione organizza questo tipo di missioni: un intervento simile era stato organizzato nel 2006 durante l’emergenza in Libano con risultati positivi. L’abbiamo voluto ripetere per la popolazione di Haiti, sull’impulso che ci hanno dato le organizzazioni milanesi presenti nelle strutture ospedaliere di Haiti.

Previsioni per altri arrivi?

Per ora sono arrivati sette feriti, di cui quattro bambini, ma nelle prossime settimane sicuramente ne arriveranno altri. Abbiamo messo a disposizione 300 posti letto dei nostri ospedali. Il periodo più critico non è finito: a marzo inizierà la stagione delle piogge e ci sarà bisogno di sostenere la popolazione. Dovremmo predisporre un’azione di rinforzo.