I decreti vincolati crescono: quali possibilità per i bambini con “bisogni speciali” di essere adottati?

african-american-girls-laughing2Adozioni internazionali pilotate da decreti di idoneità con il profilo dei bambini. E’ lecito?

Sembrerebbe di sì se si considera che nel 2009 il 26,5% delle famiglie italiane ha ottenuto dal Tribunale per i Minorenni un decreto di idoneità all’adozione vincolato. Ciò significa che i giudici hanno inserito nel provvedimento indicazioni specifiche rispetto al Paese di provenienza del minore, al suo stato di salute, all’età. Il dato è contenuto nel Rapporto statistico della Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI) del primo semestre 2009.

In più occasioni Ai.Bi. ha denunciato che questi decreti vanno contro l’interesse supremo del minore di essere accolto in una famiglia e violano la legislazione nazionale e internazionale. Purtroppo in Italia la cultura dell’adozione internazionale antepone i diritti degli aspiranti genitori adottivi a quelli del minore adottabile. Prevale così una “visione adulto-centrica” in cui i Tribunali per i minorenni danno la possibilità ai genitori di poter scegliere il proprio figlio modello.

La questione assume nuovi risvolti se si considera che il board della Conferenza internazionale di Diritto privato de l’Aja ha elaborato, lo scorso giugno, un documento in cui esorta gli Stati membri a favorire l’accoglienza dei bambini con “bisogni speciali”, ovvero minori con più di sei anni, con problemi psichici o fisici o con più fratelli.

A questo punto si pone un interrogativo: come può pensare l’Italia di accogliere bambini con “bisogni speciali” se i Tribunali per i Minorenni continuano a emettere decreti vincolati?

La legge 183/1984 ha previsto che le adozioni di bambini e adolescenti con problemi di salute debbano essere favorite (art. 6 comma 8) specificando che “nel caso di adozione dei minori di età superiore a dodici anni o con handicap lo Stato, le regioni e gli enti locali intervengono con specifiche misure di carattere economico”.

Resta quindi molta strada da fare se si considera che gli orientamenti di diversi Tribunali per i minori sono favorevoli ai decreti vincolati e che il Governo italiano deve ancora allinearsi alle Linee Guida de l’Aja, specificando chi sono i minori con bisogni speciali.