Il grido dell’ abbandono: “Che mi sia resa giustizia!”

ABBANDONOQuando l’attesa pare interminabile, la speranza si affievolisce, fino a esaurirsi. Questa consapevolezza deve spingerci ad ascoltare ancora di più il dolore del bambino abbandonato che, mentre attende chi gli restituisca la dignità filiale, lancia con tutte le sue forze il suo grido di aiuto e di giustizia.

Come da tradizione ormai consolidata, il primo sabato del mese le famiglie adottive e affidatarie della comunità “La Pietra Scartata” si riuniscono per recitare insieme il Santo Rosario per i bambini abbandonati di tutto il mondo.

Per questo mese di novembre, il commento e la preghiera che accompagnano il brano del Vangelo sono a cura dei coniugi Maria Luisa e Massimo Cecchetti, della comunità “La Pietra Scartata” del Veneto.


Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,37-40)

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno.
Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

 

Commento

“Chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna”.

Credere non è dunque l’atteggiamento conclusivo derivante da fatti evidenti ed incontrovertibili, ma è la continua adesione libera a Gesù, il quale ha parole di vita eterna.

E ancora una volta il figlio di Dio, divenuto uomo come noi, messo alla prova da vie di successo e trionfo umano, ribadisce l’obbedienza e la conformità alla volontà del Padre.

Le parole di vita eterna non siano l’utopia di un “passaggio”, ma creino in noi la responsabilità di non “attendere” inoperosi la salvezza: a forza di aspettare, l’attesa e la speranza si  affievoliscono, fino ad esaurirsi; queste parole alimentino dunque la nostra partecipazione concreta al dolore di un bambino abbandonato che, con tutte le sue forze, grida e chiede che gli venga resa giustizia.

Come possiamo restare sordi alla sua angosciante richiesta d’amore?

Potremo noi dire alla fine “non abbiamo perduto nulla di quanto ci è stato dato?”

 

Preghiamo

Nel 1° mistero preghiamo per il valore dell’adozione internazionale quale atto di giustizia, in grado di restituire ad ogni bambino la dignità di figlio.

Nel 2° mistero preghiamo per tutte quelle famiglie che “non ascoltano” la tua chiamata all’accoglienza, dona loro la grazia della fecondità del cuore.

Nel 3° mistero preghiamo perché ogni genitore adottivo si apra all’idea di una genitorialità universale, che lo renda capace di amare e di lottare per tutti gli “altri suoi figli”.

Nel 4° mistero preghiamo per quanti in Italia nei vari paesi hanno una responsabilità politica nei confronti dei bambini abbandonati, perché sappiamo agire sempre secondo giustizia.

Nel 5° mistero preghiamo per i nostri figli perché sappiano essere anch’essi testimoni del grande progetto di salvezza di cui sono stati protagonisti.