Il Tar della Puglia boccia Vendola: Si all’obiezione di coscienza

Bari- “ Una procedura selettiva che escluda aprioristicamente i medici specialisti obiettori dall’accesso ai consultori , appare discriminatoria oltre che irrazionale, poiché non giustificata da alcuna plausibile ragione oggettiva”. Queste le motivazioni della sentenza con cui Il Tar della Puglia ha annullato la delibera della giunta regionale che escludeva i medici obiettori di coscienza esclusi dai consultori ambulatoriali.

Per i giudici amministrativi, il provvedimento viola il principio costituzionale di eguaglianza, oltre che i principi posti a fondamento dell’obiezione di coscienza. La sentenza obbliga la Regione Puglia a “riservare” il 50% dei posti nei consultori pubblici agli obiettori in quanto “la presenza o meno di medici obiettori- scrivono i giudici- è assolutamente irrilevante dato che all’interno dei consultori non si pratica materialmente l’interruzione, bensì soltanto attività di assistenza psicologica e di informazione/ consulenza della gestante, ovvero vengono svolte funzioni di ginecologo che esulano l’iter abortivo”.

Esulta Nicolò Mastropasqua, rappresentante in giudizio dei medici obiettori che hanno presentato il ricorso : “annullati gli atti , la regione dovrà provvedere ad assicurare nei bandi questa “riserva” di cui parla la sentenza e lo dovrà fare entro 30 giorni dalla notifica”.

(Fonte Avvenire)