Infanzia. Griffini (Ai.Bi.) ad Avvenire: “Convenzione ONU da aggiornare. Adozione deve essere gratuita”

“Andrebbe stabilito uno status speciale per i minori fuori famiglia. Questi bambini dovrebbero avere diritti aggiuntivi, perché se non sei figlio sei solo”

Il 20 novembre del 1989 la Convenzione ONU sui Diritti dell’infanzia veniva approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Da allora ogni anno, il 20 di novembre, si celebra la ricorrenza che ricorda questo fatto storico. Ma per Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, organizzazione nata da un movimento di famiglie adottive e affidatarie, che da prima di quella data lotta, in Italia e in diversi Paesi del mondo, contro l’abbandono minorile, la Convenzione “è importante certo, ma forse, dopo 30 anni, andrebbe un po’ aggiornata”.

Lo ha dichiarato nel corso di un’intervista con Luciano Moia di Avvenire. Il motivo di questa posizione, spiega, è da ricercarsi nel fatto che quel documento “non spiega a chiare lettere che ogni bambino ha diritto a una famiglia. Anche coloro che ne sono privi. E invece un diritto che va sancito in modo inequivocabile. E guardandolo dalla parte dei diritti dei bambini, non degli adulti ad avere un figlio”.

Ci si riferisce, anche e ovviamente, all’adozione internazionale.Da nessuna parte nella Convenzione – spiega Griffini – si parla dell’adozione internazionale come sistema di protezione dell’infanzia. Se non viene inserita in questo contesto, rischia di rimanere come il soddisfacimento del desiderio di due genitori ad avere un figlio: uno sguardo inaccettabile. Perché in questi 30 anni non c’è mai stato un rapporto sullo stato di abbandono dei minori nel mondo? Abbiamo il rapporto Unicef sui minori orfani circa 150 milioni nel mondo ma non si dice quanti sono i minori negli istituti, quanti vivono con i parenti, con i nonni. E non sappiamo quanti sono i minori abbandonati e non adottati”.

Al fine di ridare dignità a tutti quei bambini che non possono essere figli, Griffini avanza una sua proposta: “Andrebbe stabilito uno status speciale peri minori fuori famiglia. Questi bambini dovrebbero avere diritti aggiuntivi perché vanno protetti in modo particolare. Perché non pensare di festeggiare i 30 anni dalla Convenzione con una ‘Giornata del figlio’? Se non sei figlio, sei solo e non sei in relazione con nessuno. Solo il figlio non è solo”.

Questo, nell’attuale Convenzione, è “un approccio del tutto assente. Certo, si parla di diritti dei minori e degli obblighi da parte delle istituzioni per riconoscere questi diritti. Ma chi meglio di una madre e di un padre, anche adottivi, potrebbe tutelare i diritti dei figli?”.

E così, prosegue Griffini, circa l’adozione “dobbiamo riconoscere che è un grande atto di giustizia perché ridà speranza a un bambino che ha subito la più grande delle ingiustizie, quella di essere privato di una famiglia. Ripeto, mai considerare l’adozione un modo per dare un bambino a una famiglia. E questo atto di giustizia è un diritto da riconoscere a livello internazionale. Quindi se è un diritto, dev’essere gratuito. Abbiamo mai visto da qualche parte che i diritti si pagano? Se fosse gratuita, si risolverebbero all’istante tutti i sospetti legati al traffico di bambini. E nessuno avrebbe più motivi per speculare”.