Il Governo inglese sottrarrà ai comuni regionali (che in Gran Bretagna si occupano dell’affidameno dei minori) la licenza e i fondi, finora a loro assegnati, se gli assistenti sociali non dovessero riuscire, entro breve, a trovare il numero necessario di famiglie adottive entro 21 mesi.

Questo è il tempo massimo che il Ministro inglese dell’infanzia, Edward Timpson, ha imposto nei giorni scorsi ai comuni, accusandoli di gravi ritardi nell’adempiere il proprio compito.

Timpson ha dato loro l’ultimatum, dichiarando che le autorità locali devono dimostrare in modo concreto di essere capaci di trovare famiglie adottive necessarie per accogliere ogni minore affidato allo stato. E se non dovessero riuscirci, il Ministro affiderà il compito ad enti privati.

“Ci troviamo di fronte ad una situazione paradossale,” ha detto Timpson, “in cui ci sono famiglie che si fanno avanti dicendosi pronte ad adottare, ma i le autorità locali le mandano via, dicendo che non hanno bisogno di loro.”

Questi bambini, intanto, passano di casa in casa, senza una famiglia stabile.

“Le autorità locali stanno fallendo nel loro compito di trovare famiglie adottive,” ha proseguito il Ministro, “e il Governo non è più disposto a trasformare i minori in vittime solo perché le amministrazioni pubbliche non sanno trovare una soluzione. Sappiamo bene che la nostra proposta di privatizzare l’affidamento porta con sé una trasformazione radicale. Detto questo, se le autorità locali dovessero offrire alternative positive allo status quo, saremo grati di analizzarle, ma da troppo tempo ormai queste strutture locali soffrono di profonde lacune.”

Parole dure, ma l’Inghilterra oggi ha 4600 bambini in attesa di essere adottati. E per trovare loro una casa che li accolga, il Governo ha bisogno di almeno 600 famiglie adottive in più all’anno e di altre 3000 famiglie affidatarie.

Timpson ha anche offerto 1 milione di pounds all’Associazione privata “Voluntary Adoption Agencies” affinché affianchi i comuni per trovare un maggior numero di famiglie adottive.