Italia. Fame di Mamma. “Anche io, come il Tarassaco, ho tanti desideri da soffiare!”

Attraverso il progetto “Fame Di Mamma”, che promuove l’Adozione “a distanza” in Italia, lo staff di Ai.Bi. organizza bellissime giornate all’aperto con i bambini delle comunità familiari. La leggenda della creazione dei fiori ha colpito in particolare Mina, una bimba molto vivace!

L’estate è alle porte e nelle nostre strutture, tolto il tempo per la scuola, trascorriamo la maggior parte del tempo all’aria aperta. In una di queste belle giornate siamo andati ad osservare come si sta trasformando il nostro parco e il piccolo orto che da un anno circa curiamo. In particolare, ci ha colpito la presenza del tarassaco, o “dente di Leone”, che quando fiorisce porta con sé sempre la presenza di tanti “soffioni”.

Quando Dio creò i fiori 

Una leggenda dice che quando Dio creò i fiori ne gettò a pioggia sulla Terra e a ciascuno di essi chiese di che colore volesse essere. Le margherite e le primule mostrarono sin da subito la loro timidezza e scelsero entrambe due tonalità di bianco, un colore discreto. Più vezzosi, i “non ti scordar di me” optarono per un bel blu acceso e le violette per un lilla intenso. Prese dall’euforia le viole del pensioer scelsero l’indaco, il giallo, il nero, il magenta: non riuscendo a rinunciare a nessuno di questi colori, decisero che li avrebbero tenuti tutti, spargendoli sui petali, come un’esplosione di riso.

La scelta del colore

L’impresa si stava rivelando complicata, ma Dio non si scoraggiò e continuò a interrogare le sue nuove creature, certo che sarebbe riuscito a soddisfare le esigenze di tutti. Non perse la pazienza neppure quando toccò alla rosa, che era nata con un alto concetto di sé e pretese di poter sfoggiare tutte le sfumature di rosa, rosso, arancio e persino giallo, in momenti, luoghi e tempi diversi. Perché si sa, una signora indossa sempre l’abito adatto in ogni occasione. Dio non vacillò neppure davanti all’esuberanza dei fiori tropicali, il quali si erano evidentemente convinti che nella vita, soprattutto se si vive in una giungla, è meglio non passare inosservati e scelsero i colori più brillanti che la fantasia di Dio potesse immaginare, costringendolo in alcuni casi ad esagerare.

Il momento del “Dente di Leone”

La sera di quel terzo giorno di Creazione, Dio era piuttosto stanco, ma rimaneva ancora un fiore cui assegnare il colore: il Tarassaco, o Dente di Leone. Anche a lui Dio chiese di che colore volesse essere, ma quello, nonostante avesse avuto molto tempo per pensarci, non aveva ancora deciso. Dio se ne stupì perché sapeva che il tarassaco era una pianta semplice, abituata a stare nei campi e destinata a far da minestra ai contadini. Non era tipo da fare i capricci.

“Di che colore desideri essere?” gli chiese di nuovo. E quello rispose: “Ci ho pensato a lungo. Durante il giorno ho guardato il Sole. È stupendo! Brilla in cielo come una biglia di fuoco giallo, che irraggia luce e forza. Mi ha fatto pensare a Te. Oh, mi son detto, vorrei essere come il Sole! Poi è arrivata la Notte, in cielo si è alzata la Luna. È bianca, sai? E perfettamente sferica. Veglia sul mondo nelle ore più buie con la premura di una madre e anche lei mi ha fatto pensare a Te. Oh, mi son detto, vorrei essere come la Luna. Subito dopo, però, ho visto le Stelle: che meraviglia! Riempiono il cuore di speranza e ho pensato: Ecco, vorrei essere come loro!”

Dio era davvero colpito. Come avrebbe potuto deludere quella sua creatura, così capace di stupirsi della Bellezza del Creato? Con un’altra delle sue trovate, fece in modo che il fiore di Tarassaco fosse prima Giallo come il Sole, poi Bianco e rotondo come la Luna, e quando il vento lo accarezza (o un bimbo lo soffia!) si trasformasse in mille Stelle fluttuanti nell’aria, sulle quali ancora oggi è possibile esprimere desideri!

La reazione di Mina

Mina, una delle nostre delle bimbe più vivaci della comunità familiare, appena ha visto la distesa di fiori di Tarassaco ha esclamato: “Si, che bello! Un campo piantato per i miei desideri… anche perché io ho tanti desideri da soffiare”

 

Un’Adozione a Distanza in Italia

Sostieni anche tu le attività del progetto Fame di Mamma, che Ai.Bi. porta avanti in Italia, a sostegno delle strutture che ospitano: i minori in comunità familiari, i bambini con le loro madri nelle comunità mamma- bambino e negli alloggi per l’autonomia e gli adolescenti in necessità. Puoi farlo con un contributo di appena 10 euro al mese, aderendo al progetto “Adotta a distanza un famiglia in Italia”. Scopri come fare QUI.
E ricorda: le Adozioni a Distanza di Ai.Bi. godono delle seguenti agevolazioni fiscali