Italia: perché non vengono adottati i bambini disabili e malati?

disabili3Più sostegno e formazione per le famiglie disposte ad accogliere, in affido o adozione, i minori affetti da malattie o disabilità. È questo l’accorato appello del Tavolo Nazionale Affido, che attraverso un comunicato ha rivolto un invito alle istituzioni a intervenire per fare chiarezza sulla situazione di tanti bambini disabili o malati gravi che sono attualmente sono privi di una famiglia.

Tra le varie richieste, tutte supportate da precisi richiami a leggi e provvedimenti già esistenti, ce n’è una indirizzata al Ministero della Salute e al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ai quali si richiede di realizzare un “censimento nazionale di tutte le strutture a carattere sanitario che accolgono residenzialmente minori disabili.” Gli ultimi dati in merito, infatti, risalgono a una ricerca del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di quasi tre anni fa, intitolata “Affidamenti familiari e collocamenti in comunità al 31 dicembre 2011”, nella quale si evidenziava che poco meno di un bambino accolto su dieci presenta una qualche forma di disabilità certificata: nel dettaglio, il 7% di questi minori presentava una disabilità psichica, poco più del 2% una disabilità plurima, poco più dell’1% una disabilità fisica e lo 0,4% una disabilità sensoriale.

Se da una parte mancano dunque dati aggiornati, dall’altra il Tavolo denuncia il moltiplicarsi di segnalazioni da parte delle Associazioni, delle strutture ospedaliere e dagli stessi Magistrati di Tribunali per i Minorenni, circa neonati con disabilità grave che rimangono in ospedale oltre il tempo strettamente necessario per le cure”. Da qui la necessità – si legge nel comunicato – di rendere visibile che l’affido familiare e l’adozione di bambini disabili e malati è possibile, e le molte famiglie affidatarie e adottive appartenenti alle nostre Associazioni/Reti che realizzano queste accoglienze lo dimostrano, e che queste famiglie affidatarie o adottive devono essere particolarmente sostenute.”

Si chiede dunque agli enti locali di attivare tutte le misure possibili a favorire l’affidamento e l’adozione di minori disabili, attraverso meccanismi di supporto professionale alle famiglie, rimborsi spese maggiorati, accessi agevolati a prestazioni sanitarie e riabilitative, nonché l’erogazione di contributi economici per le coppie adottive e affidatarie. Si propone inoltre di attivare tutte quelle iniziative progettuali e sinergie fra enti, associazioni, servizi sociali e Tribunali per i Minorenni, per la sensibilizzazione e la ricerca di famiglie disponibili a pronte accoglienze e accoglienze di bambini malati e disabili. Alla magistratura minorile, infine, le Associazioni e reti familiari del Tavolo chiedono un’azione di vigilanza “anche sui minori ospiti delle strutture residenziali sanitarie e socio-sanitarie.”

Perché le leggi ci sono, basta rispettarle, e attivarsi per favorire l’accoglienza di questi minori. Sono gli ultimi tra gli ultimi, abbandonati perché affetti da malattie o disabilità: non sarà semplice occuparsi di loro, ma proprio per questo un paese civile deve fare quanto in suo potere per aiutarli a trovare una famiglia.