Kafalah: Di Stanislao, il Governo deve procedere al suo riconoscimento

Riceviamo e pubblichiamo l’interrogazione a risposta scritta 4/09103 dell’onorevole Augusto Di Stanislao, deputato del gruppo parlamentare Italia dei Valori che ha posto un’interrogazione parlamentare per definire “con quali tempi e modalità il Governo intenda procedere alla presentazione del disegno di legge di autorizzazione alla ratifica della Convenzione dell’Aja del 19.10.1996, non sussistendo altri impedimenti procedurali”. All’onorevole vanno i nostri ringraziamenti per l’impegno profuso a favore dei bambini abbandonati.

 “Il Consiglio dell’Unione Europea ha invitato gli Stati europei, tra cui l’Italia, a ratificare entro il 5 Giugno 2010 la Convenzione dell’Aja del 19 Ottobre 1996 sulla «competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l’esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori» (decisione 2008/431/CE);
l’Italia ha firmato la Convenzione nel maggio 2003 e non ha ancora provveduto alla ratifica;
si tratta dell’unico trattato che si applica alla quasi totalità dei provvedimenti relativi ai minori in difficoltà, creato per contribuire a fondare uno spazio giudiziario comune. Uno strumento che, se applicato, permetterebbe di dare risposta a un’infinità di situazioni irrisolte in cui si trovano oggi migliaia di bambini in difficoltà familiare: minori non accompagnati, bambini che provengono da Paesi colpiti da catastrofi naturali o eventi bellici, minori in kafala (strumento di tutela dell’infanzia dei Paesi del Nord Africa), minori in difficoltà familiare che non sono ancora stati adottati;
la Convenzione prevede una procedura di consultazione, da parte dell’autorità competente a disporre le «misure di protezione della persona e dei beni del minore» (dello Stato di residenza del minore), della «autorità centrale» dello Stato nel quale il provvedimento dovrà essere eseguito. L’articolo 33, comma 2, stabilisce infatti che «la decisione sul collocamento o l’assistenza (del minore) potrà essere presa nello Stato richiedente solo se l’Autorità centrale (…) dello Stato richiesto avrà approvato tale collocamento o assistenza, tenuto conto del superiore interesse del minore»;
la Commissione europea considera questa Convenzione estremamente importante per la protezione dei diritti dei minori nelle situazioni di custodia di tipo internazionale e che coinvolgono più Stati. La mancata ratifica della Convenzione da parte dell’Italia fa emergere il rischio che la Commissione europea attivi una procedura di infrazione che potrebbe anche comportare una sanzione pecuniaria per il mancato rispetto del diritto comunitario. Tra l’altro, l’articolo 3 del Trattato di Lisbona in vigore dal 1o dicembre 2009 recita «L’Unione combatte l’esclusione sociale e le discriminazioni e promuove la giustizia e la protezione sociali, la parità tra donne e uomini, la solidarietà tra le generazioni e la tutela dei diritti del minore»; sebbene il Ministero dell’interno abbia posto inizialmente una riserva tecnica sulla kafala, evidenziando la necessità di verificarne la compatibilità con l’ordinamento italiano e le esigenze di tutela dei minori, in data 6 ottobre 2010 durante un question time in Commissione Esteri della Camera relativo all’argomento in questione, il Governo ha dichiarato che «il fatto che il Ministero dell’interno abbia sciolto – con riferimento alla sola kafala giudiziale – la riserva precedentemente posta, permette al Ministero della Giustizia di riconvocare il tavolo interministeriale perché, nei tempi consentiti dagli ultimi necessari approfondimenti, possa essere completato il complesso concerto finalizzato al ddl governativo di ratifica della Convenzione” – con quali tempi e modalità il Governo intenda procedere alla presentazione del disegno di legge di autorizzazione alla ratifica della Convenzione dell’Aja del 19.10.1996, non sussistendo altri impedimenti procedurali».