Kenya. Alan: abbandonato e mai adottato “Avevo una sola opzione: andare in strada e mendicare. Grazie al corso Life Skills Training di Ai.Bi sono un’altra persona”

Alan ha vissuto per oltre 15 anni in istituto, perché la mamma non aveva i mezzi economici per prendersi cura di lui.

Alan è un ragazzo disabile e le sfide che ha dovuto affrontare negli anni sono innumerevoli. Nonostante questo, é stato capace di reagire di fronte alle difficoltà, diventando uno dei membri fondatori del Kenya Society of Care Leavers (KESCA), organizzazione per giovani adulti e ragazzi che hanno vissuto e lasciato gli istituti, nonché un promotore per i diritti dei minori, con particolare attenzione ai minori disabili.

Alan sa trasmettere forte motivazione e ha cosi toccato la vita di molti ragazzi che sono cresciuti in istituto e che hanno attraversato momenti complicati e di sconforto, restituendogli speranza e la voglia di lottare per i loro sogni ed un futuro migliore.

Lasciare l’istituto è un passo importante e anche molto delicato per un care leaver, i quali troppo spesso non vengono aiutati adeguatamente dagli istituti nel processo di reintegrazione sociale al compimento della maggiore età.

Quando sono stato reintegrato in società – racconta Alan –, avevo una sola opzione: andare in strada e mendicare. Solo cosi avrei avuto la possibilità di sopravvivere

Ma grazie al “Life Skills Training” organizzato da Ai.Bi., Alan ha potuto acquisire nuove competenze di vita  che lo aiuteranno nel processo di reintegrazione sociale.

Al termine della formazione, Alan ha detto di essere felice di aver potuto partecipare, poiché lo ha aiutato a guadagnare una maggiore sicurezza in se stesso che sentiva venirgli a mancare. Inoltre, l’aver potuto condividere la sua esperienza accanto a quella di decine di altri ragazzi e ragazze provenienti da istituti diversi, lo ha aiutato a sentirsi meno solo, vedendo e ascoltando come tanti altri avevano anche vissuto un’infanzia difficile.

Grazie Ai.Bi. per l’opportunità che mi hai dato – dice Alan -, per il sostegno che ho ricevuto e che nessuno fino a quel momento mi aveva dato, per le capacità personali che sento di aver sviluppato e che mi sosterranno nel processo di reintegrazione sociale”.