Kenya. Una proposta di legge per migliorare la situazione dei diritti dell’infanzia: riapriranno le adozioni internazionali?

Una riforma per tutelare l’infanzia di cui si fa promotore il sottosegretario del Ministero della Protezione Sociale e del Lavoro, Ukur Yattan: protezione dallo sfruttamento della sessualità e abusi online e altri crimini informatici, a cui si aggiungono i matrimoni precoci e la prostituzione minorile, che non tende a diminuire.
A quando un capitolo della riforma dedicato all’adozione internazionale?

Vuoti normativi e diritti dei minori: che succede ai bambini in Kenya?
Dopo lo stop delle adozioni internazionali, il 27 novembre 2014, la tutela dei minori kenioti è di nuovo sotto accusa, mostrandosi lacunosa e incompleta. Lo segnala il sottosegretario del Ministero della Protezione Sociale e del Lavoro, Ukur Yattan, che si fa portavoce di una proposta di legge che contrasti i nuovi pericoli a cui i bambini possono andare incontro: sfruttamento della sessualità e abusi online e altri crimini informatici.

La “vecchia riforma” per tutelare i minori sembra non essere più sufficiente e il sottosegretario si fa promotore di una riforma volta a migliorare il coordinamento e la responsabilità degli attori coinvolti nella protezione Minorile. Alle problematiche reperibili “online”, si aggiungono i sempre presenti problemi di sfruttamento sessuale dei minori, i matrimoni precoci e il favoreggiamento della prostituzione; tutte problematiche che, nonostante il Governo keniota abbia tentato di contrastare negli ultimi anni, sono ancora attualissime.

La riforma dell’istruzione, ad oggi resa più accessibile, deve essere ulteriormente implementata: in Kenya, infatti, la prostituzione minorile e le gravidanze precoci certificano che la tutela dell’infanzia deve essere ancora migliorata visibilmente. Resta ancora “appesa a un filo” la questione dell’adozione internazionale, che da quattro anni non consente l’ingresso in Italia (e in altri Paesi) ai bambini che aspettano una famiglia: i dati mostrano che sono almeno duecentomila i minori ancora in istituto. Dopo l’accusa per il mancato rispetto delle norme e requisiti  minimi per l’eliminazione del traffico di persone, il un vuoto normativo sembra ancora presente. Nella riforma del sottosegretario, si legge, ci sia un capitolo dedicato alle adozioni, sperando che sarà costituito un nuovo, e riformato, Comitato Nazionale per l’Adozione.