Kenya: un programma per combattere la fame

(Nairobi) Il Ministero per l’Agricoltura keniota, grazie alla collaborazione con l’Undp e il governo italiano, ha avviato un progetto che punta a migliorare la sicurezza alimentare del paese, innovando il sistema di produzione agricola.

L’iniziativa intende innovare il sistema di produzione agricola, partendo dalla produttività delle terre coltivate, soprattutto nelle fattorie di piccole dimensioni, fornendo servizi di noleggio di trattori e macchinari a costi accessibili e diffondendo le tecniche di produzione più innovative. Lo scopo a lungo termine è migliorare la produzione di cibo aumentando il reddito degli agricoltori e riducendo le persone che soffrono la fame.

La prima fase del progetto era stata lanciata dal presidente Mwai Kibaki nel dicembre 2006. Parlando ai media a Nairobi in occasione del lancio della seconda fase, il segretario permanente per l’Agricoltura, Romano Kiome, ha dichiarato che l’unica strada per combattere la sicurezza alimentare è passare da un’agricoltura di sussistenza a un’agricoltura commerciale. “Abbiamo bisogno di dimenticare l’immagine ‘zappa e machete’ e rimpiazzarla con il trattore come simbolo dell’agricoltura. Solo così il paese può raggiungere la sicurezza alimentare”, ha dichiarato Kiome. Un’opinione condivisa dal direttore esecutivo dell’ADC William Kirwa che ha sottolineato come l’agricoltura non riceva ancora l’attenzione che merita. “Non abbiamo sufficiente cibo perché mai abbiamo prestato sufficiente attenzione all’agricoltura – ha affermato – e questo deve cambiare se il paese vuole raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e la sicurezza alimentare”. Kirwa ha aggiunto che l’ADC sta attualmente aiutando gli agricoltori con la fornitura di servizi di tecnici e sementi di qualità. Il presidente dell’ADC Lee Waruinge ha ringraziato il governo italiano e l’Undp per aver finanziato il progetto. Il direttore dei Programmi di cooperazione italiani a Nairobi, Pasqualino Procacci, ha sottolineato l’importanza della sicurezza alimentare e ribadito che il governo italiano sarà sempre pronto a aiutare gli agricoltori keniani a aumentare la loro produttività.
Dal suo avvio, il progetto ha ricevuto in donazione 98 trattori comprati dal Governo italiano al costo di 2.391.200 dollari. I veicoli sono stati dati all’ADC che si incarica si metterli a disposizione dei piccoli agricoltori. L’Unpd dal canto suo ha contribuito con 750mila dollari, mentre l’ADC ha messo a disposizione 500mila dollari.

Al momento di mettere in campo il progetto, i promotori si sono resi conto degli effetti perversi che la liberalizzazione economica e le riforme istituzionali degli anni Novanta hanno avuto sul settore agricolo. Le riforma hanno ridotto e ridefinito il ruolo dell’intervento statale nella fornitura di servizi all’agricoltura, aprendo la strada all’ingresso dei privati e rimuovendo i monopoli statali. E anche se il pagamento in contanti ai piccoli agricoltori, la diversificazione delle colture tradizionali e le opportunità di coltivare prodotti di valore aggiunto furono i benefici immediati di questi cambiamenti, la crisi alimentare mondiale ha lasciato i piccoli coltivatori in mezzo alla difficoltà di decidere cosa, quando, come e per chi produrre, senza informazioni sull’andamento dei mercati e con una diffusa carestia. E’ in questo contesto che è stato pensato il progetto per fornire agli agricoltori macchinari, conoscenze tecniche e formazione per la creazione di associazioni di servizi finanziari che posano facilitare l’accesso al credito.

Tra le aree interessate dal programma ci sono Kitale e Weiwei, nella parte settentrionale della provincia di Rift Valley, Mutare e Lanet nella parte centrale della Rift Valley, Molo nella parte meridionale della stessa provincia, Malindi nella regione costiera e Garissa nella provincia Nord-orientale.

(fonte: News From Africa)