Kenya, violenze elettorali: fissata scadenza per istituzione tribunale

(Nairobi) Il governo kenyano ha 10 settimane di tempo per formare un tribunale incaricato di indagare e giudicare i presunti responsabili delle violenze post-elettorali che, lo scorso anno, provocarono oltre 1500 morti e centinaia di migliaia di sfollati nel paese. L’ex-segretario generale dell’Onu e mediatore, per conto dell’Unione Africana, nella crisi politica kenyana, Kofi Annan, ha fissato entro questi limiti i margini di azione dell’esecutivo di Nairobi prima di “rivolgersi alla giustizia internazionale”. Annan ha precisato – in un’intervista radiofonica con la ‘Bbc’ – che se i politici kenyani non si accordano per la formazione di un tribunale sulle violenze entro la fine di agosto, intende deporre alla corte penale internazionale dell’Aja una busta – affidatagli da Philippe Waki, a capo della commissione di inchiesta incaricata di indagare sulle violenze – contenente i nomi di 10 sospetti, ritenuti responsabili di aver istigato gli scontri politici e interetnici che hanno tenuto in scacco il paese per circa due mesi, dal gennaio al marzo 2008.

“Sono in contatto con Emilio Mwai Kibaki e Raila Odinga – ha detto Annan – e mi hanno promesso che faranno il possibile per ritentare di creare il tribunale”. Nelle scorse settimane un primo tentativo era fallito quando i deputati del parlamento avevano bocciato il progetto di legge. Annan, che già alcuni mesi fa aveva messo in guardia i protagonisti politici kenyani della possibilità che sulle violenze intervenisse la giustizia internazionale, ha ricordato che “i parlamentari hanno un obbligo nei confronti del popolo che li ha eletti” e sottolineato che “sarebbe meglio per l’intero paese se i sospetti criminali venissero processati in patria”.

 (fonte: Misna)