Kosovo: dall’affido all’adozione, il passo è breve

La storia di V. è la storia di una piccola abbandonata immediatamente dopo la nascita, il momento in cui l’abbandono lascia segni imperscrutabili, poiché avviene nell’età inconsapevole. Ma combatterne le conseguenze è possibile. La piccola V. ha quattro anni, è cresciuta presso una sede di SOS-Kinderdorf, centro internazionale privato per le cure all’infanzia e attivo in Kosovo, che fa da casa a bambini come lei. Le visite mediche le hanno diagnosticato una malattia, e questo ha fatto sì che V. rimanesse due anni e mezzo presso il centro, costantemente rifiutata dalle famiglie kosovare disponibili all’adozione e iscritte nelle liste d’attesa.

Tante le rinunce. Finché, recentemente, è stata trovata una soluzione. Una famiglia affidataria ha accettato di prendersi cura di lei e di portarla in casa con sé, attraverso una formula di affidamento diagnostico, ovvero un affido urgente e di breve durata, con finalità curative e di recupero dello stato di salute dei minori temporaneamente privi di un ambiente familiare.

Accogliere un bambino in famiglia e combattere le malattie che lo hanno colpito dunque si può. E riesce. Le attenzioni di una équipe multidisciplinare medica e psicologica hanno ottenuto che V. seguisse un percorso di cura e accompagnamento. Il miglioramento della piccola ha fatto sì che la sua pratica di adottabilità fosse portata a termine. A seguito di questo importante e fortunato processo di recupero medico e sociale, una nuova coppia ha finalmente accettato di adottare la piccola V.

La bambina è tornata poco tempo fa a fare una visita alla prima famiglia, i due genitori che l’avevano accettata in casa attraverso la procedura di affidamento diagnostico. Questo evidenzia l’importanza dell’affido come passo verso l’adozione, nella speranza che l’esempio di coppie come queste possa illuminare le famiglie ad aprirsi all’affidamento.