La legge romena sulle adozioni deve diventare più elastica

Alessandra Mussolini a Bucarest.

Le Autorità Romene hanno incontrato la settimana scorsa Alessandra Mussolini, Presidente della Commissione per l’infanzia del Parlamento della Repubblica Italiana. Oggetto dell’incontro: discutere le adozioni considerate illegali di due fratelli romeni da parte di una famiglia italiana. All’Italia vengono imputate le violazioni della legislazione romena (che vieta di fatto le adozioni internazionali) e dell’Accordo tra i due paesi sulla protezione dei minori romeni non accompagnati che si trovano sul territorio italiano.
Bogdan Panait, segretario di stato dell’ORA (Ufficio delle Adozioni Romeno) ha “scusato il Governo Italiano” imputando ad una “mancanza di comunicazione fluida e efficace” la vicenda creatasi.
“La legislazione romena, che attualmente proibisce le adozioni e gli affidi internazionali, dovrebbe diventare più flessibile e Romania e Italia devono armonizzare le normative legate alla protezione dei minori, in modo che i bambini in difficoltà possano godere di una famiglia” ha affermato la Mussolini “Esiste un dialogo tra i due Paesi tale per cui questa legge sulle adozioni deve essere modificata. Io ho tre figli e credo che condividere le esperienze e ospitare un bambino proveniente da un’altra cultura rappresentino una modalità di reciproco arricchimento”.
Ileana Savu, Segretario di stato dell’Ente per la Protezione dell’Infanzia (ANPDC) ha sottolineato che le autorità romene hanno in programma la modifica delle leggi 272 e 273 sulle adozioni e gli affidi internazionali entro la fine dell’anno.
Bogdan Panait non ha escluso la possibilita’ della riapertura delle adozioni internazionali, ma ha ribadito l’importanza di “partire” dall’ adozione nazionale
Un altro argomento affrontato è stato quello del rimpatrio dei bambini romeni dall’Italia.
La Mussolini è stata lapidaria: “quando un bambino e’ abbandonato sul territorio italiano, anche se romeno, deve essere dichiarato adottabile subito. Una volta arrivati nel nostro paese, dobbiamo comportarci come se fosero nostri”. Ha aggiunto che il Protocollo per il rimpatrio immediato dei minori romeni non accompagnati deve essere modificato: “Secondo le statistiche, in Italia esistono circa 1700-2000 bambini romeni senza permesso di soggiorno. Molto grave è il fatto che questi bambini non accompagnati e senza protezione scompaiono, diventando facile preda della malavita organizzata. I bambini hanno diritto ad un’identità”.
Le autorità romene hanno esplicitato anche su questo tema la volontà di collaborare “C’è da cambiare il modo in cui il rimpatrio viene organizzato, occorre migliorare il nostro attuale modo di agire e soprattutto rispettare la convenzione sui diritti dei minori” ha concluso Savu.