La ministra, il Congo e suor Patacca

suor benedictaRiportiamo l’articolo scritto da Giuseppe Lo Bianco e pubblicato da Il Fatto Quotidiano sabato 14 febbraio 2015. Il giornalista riporta l’interpellanza presentata il 12 febbraio dal senatore di Area Popolare, Aldo Di Biagio,  sul modus operandi nella Repubblica democratica del Congo poco chiaro della CAI  (Commissione Adozioni internazionali guidata dall’ex Pm Silvia Della Monica). Nell’articolo, sulla base dell’interpellanza, si dice che anche nella città di Goma sarebbero  stati ordinati dalla CAI dei trasferimenti di minori adottati da coppie italiane  senza il coinvolgimento delle autorità congolesi e su cui lo stesso Tribunale di Goma è intervenuto aprendo delle inchieste ad hoc.

Quando scese dalla scaletta dell’aereo di Stato che tornava da Kinshasa con i capelli intrecciati da una bimba adottata, che aveva ricondotto in Italia insieme ad altri 30 bambini, Maria Elena Boschi l’aveva voluta accanto a lei, ripresa da tutte le tv: ma adesso si scopre che “suor Benedicta” – la religiosa congolese su cui il ministro conta molto per risolvere il braccio di ferro con il Congo che tiene con il fiato sospeso un centinaio di famiglie adottive italiane in attesa di accogliere i bimbi bloccati a Kinshasa – è una suora “irregolare” che ha commesso “gravi trasgressioni” per cui il suo Ordine francese ha preso le distanze da lei sin dal 1998, così come la Diocesi di Massa Marittima dove la religiosa s’è rifugiata.

E, cosa anche più imbarazzante per il ministro, suor Benedicta viene accusata di avere gestito in modo disinvolto le adozioni in Congo mettendo a rischio le relazioni diplomatiche tra i due paesi: in un’occasione avrebbe tentato di spostare bambini da un orfanotrofio all’altro senza autorizzazione e il curatore giudiziario della sua associazione, Amamatu, ha dichiarato “di aver proseguito le adozioni a Kinshasa’’ e non più a Goma, sede di un Tribunale assai severo, “perché i 22 minori si configurano come pupilli dello Stato”.
L’ultimo mistero attorno al ministro Boschi sollevato da un’interpellanza dell’ on. Aldo Di Biagio (Area Popolare) investe la gestione delle adozioni internazionali affidata alla Cai, la commissione che dipende dalla Presidenza del Consiglio guidata dal’ex pm Silvia Della Monica, impegnata a sbloccare i trasferimenti dei bimbi dal Congo: “Sono rimasta in contatto con suor Benedicta, che gestisce uno degli orfanotrofi in Congo e altre realtà in Italia – aveva detto la Boschi in un’intervista a Famiglia Cristiana – anche perché stiamo seguendo i casi di altri bambini e di altre famiglie in attesa”.
Ma chi è la suora?
Nell’interpellanza presentata da Di Biagio si legge che suor Benedicta Sekamonyo Muiawimana “che oggi si presenta come appartenente alla Fraternità monastica delle suore di San Cerbone di Kinshasa, fece la professione religiosa nell’ordine delle cistercensi bernardine di Esquermes nel 1982, come si evince in una nota della Priora generale della Casa generale dell’Ordine con sede in Francia, indirizzata alla Diocesi di Massa Marittima di Grosseto”.
“Nella stessa nota – aggiunge Di Biagio – la Priora generale fa riferimento a ‘gravi trasgressioni’ in capo alla suora congolese, a seguito delle quali le venne richiesto di lasciare l’ordine nel 1997. Dal 1998 la suora non avrebbe più contatti con la Casa generale pertanto la religiosa vivrebbe una situazione di irregolarità”.
Sul volo di Stato della Boschi, il 28 maggio scorso, suor Benedicta “era presente – come si legge sul sito della Cai – come referente dell’associazione “Cinque Pani”.
Tra le più attive a gestire gli orfanotrofi in Congo, come la Fondazione Raphael, protagonista di un episodio non chiarito: il trasferimento notturno il 29 dicembre scorso di 22 bambini, molti in pigiama, da un istituto all’altro, non autorizzato dalle autorità congolesi.
Un episodio che non sarebbe isolato: “Risulta – scrive Di Biagio – che negli stessi giorni vi è stata una seconda richiesta di trasferimento: la coordinatrice dell’Associazione Femme et le Developpement (Fed) di Goma si è rifiutata di cedere alle “assillanti” richieste dell’associazione Amamatu asbl di Suor Benedicta, verosimilmente incaricata dalla Cai italiana, che pur non avendo alcun impegno o accordo con la Fed avrebbero richiesto di prelevare i minori”.