La nostra adozione fortunata…nei tempi e con la burocrazia!

adozioneCiao, noi siamo ormai abbastanza “vecchietti”, abbiamo terminato l’adozione a fine 2011, quindi quasi 5 anni fa.  I nostri tempi furono abbastanza celeri: consegna dei documenti al tribunale dei minori a fine febbraio, colloqui con psicologa e assistente sociale tra maggio e luglio, colloquio col giudice a ottobre e decreto emesso a fine novembre, anche se notificato dopo le vacanze di Natale. A quel punto avevamo, nei mesi precedenti, già iniziato a girare e conoscere molti enti, per cui fummo in grado di dare il mandato in tempi abbastanza rapidi (circa 3 mesi) Eravamo a marzo 2010 ed ci avevano indirizzati sulla Russia: a novembre ci chiesero la prima mandata di documenti, poi altri a febbraio e infine ad aprile 2011; telefonata di abbinamento a giugno, primo viaggio a luglio, sentenza il 1°dicembre (dopo un ultimo giro di documenti chiesti con tre giorni di preavviso!) e a casa con la bimba il 21/12/2011.  Che dirvi: noi fummo fortunati, io dico sempre che tutto ciò che avrebbe potuto andare storto in realtà andò bene. Anche la burocrazia ci ha voluto bene e abbiamo trovato tutto sommato molta collaborazione da parte del Comune, della ASL e del Tribunale (certo a costo di corse, giorni di ferie, telefonate continue: avevo sviluppato una faccia tosta incredibile!) Nonostante questo non è stato un cammino privo di difficoltà, ma eravamo determinati e consci di essere sulla strada giusta e questo ci dava la forza di guardare lontano, al nostro obiettivo, lasciando da parte tutti gli ostacoli. Eravamo un treno in corsa! Alla fine abbiamo vinto noi. A chi mi chiede del giorno in cui abbiamo incontrato nostra figlia dico sempre che è davvero come se avessi partorito. Quando l’ho avuta sulle ginocchia ho dimenticato all’istante i miei “dolori di parto”; in quel momento avrebbero potuto dirmi qualunque cosa, che non stava bene, che potevo cambiare idea, ma lei era LEI. E come le dico sempre, adesso che è più grande, eravamo lontani ma era solo uno sbaglio di indirizzo, perchè eravamo destinati a stare insieme.