La visita di Papa Francesco in Giordania :”E se fosse una preghiera a salvare la Siria?”

francesco350Quando gli uomini falliscono, non resta che affidarsi a Dio: e se fosse la preghiera, l’unica via per salvare la Siria?

Forse è questa la lettura da dare a due eventi avvenuti in concomitanza fra loro e apparentemente slegati l’uno dall’altro: il veto di Russia e Cina sulla risoluzione ONU che avrebbe permesso alla Corte Penale Internazionale di indagare sui crimini di guerra in Siria, e l’annuncio della visita di Papa Francesco ai profughi siriani in Giordania.

Ancora una volta, la diplomazia internazionale ha fallito e sono prevalsi gli interessi di parte: la mozione presentata alle Nazioni Unite dalla Francia, il cui intento era quello di mettere una volta per tutte i responsabili delle atrocità commesse in Siria di fronte alle proprie responsabilità, ha trovato l’opposizione di due dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza: Russia e Cina, alleati del governo siriano.

Di fronte a questo ennesimo fuoco di paglia, a quest’azione inconcludente che come unico effetto ha quello di scoraggiare ulteriormente la popolazione siriana, viene da chiedersi: chi è che ha veramente interesse a far cessare questa guerra? Con una battuta amara, una volta un siriano mi ha detto: «Il nostro paese non ci appartiene più: è diventato il campo da gioco di tante potenze straniere, che si confrontano tra di loro come in uno stadio. E noi siamo gli spettatori, costretti a guardare e a subire le conseguenze di questo confronto.» I siriani sono stanchi, rassegnati, disillusi. Lo si capisce dai loro sguardi, dai loro commenti, quando li incroci e ci parli: hanno bisogno di tornare a sperare.

E forse proprio la visita di Papa Francesco in Giordania, prevista per sabato 24 maggio, potrebbe essere accolta – al di là delle diverse appartenenze religiose – come un messaggio di amore universale, come un incoraggiamento per il futuro, come la promessa di un destino migliore.

Al suo arrivo in Giordania, il pontefice sarà accolto con una cerimonia di benvenuto nel Palazzo Reale Al-Husseini di Amman dai reali di Giordania. Francesco avrà anche modo di incontrare i cristiani e i musulmani costretti a rifugiarsi nel deserto (circa 600.000), pregherà con centinaia di giovani disabili, malati di cancro e orfani a Wadi al-Kharrar, il sito sulla riva est del fiume Giordano, dove secondo la tradizione cristiana Gesù fu battezzato da Giovanni Battista. E in occasione della grande messa all’aperto che si svolgerà all’International Stadium di Amman, Papa Francesco pregherà per chiedere a Dio quello che gli uomini sembrano non riuscire a ottenere da soli: la pace in Siria.

Preghiera, ma anche solidarietà, compassione e condivisione: in questo momento, le famiglie siriane hanno bisogno di tutto l’aiuto possibile, da parte di tutti. Non restiamo a guardare.

Se vuoi dare anche tu il tuo contributo ai progetti di Ai.Bi. in Siria, per garantire ai bambini e alle famiglie siriane il diritto di sentirsi a casa, nel proprio Paese, visita il sito dedicato.

Dal nostro inviato in Siria, Luigi Mariani