La vita negata: per questo l’Occidente è in “crisi”

Negli ultimi anni si è diffusa l’idea per cui non facendo figli il benessere aumenterebbe. Meno persone vuol dire più ricchezza per ciascuno.

Molti ritengono che questo calcolo sia errato: sarebbe, infatti, la denatalità tipica dei paesi occidentali sviluppati ad aver causato la crisi economica in cui ci troviamo invischiati.

È noto, infatti, come la presenza di figli sia il primo stimolo al consumo e come le società giovani siano più dinamiche e più orientate alla produzione di innovazione.

Le non nascite e il conseguente invecchiamento della popolazione, hanno innalzato poi i “costi fissi”, fra tutti la spesa pensionistica e quella sanitaria.

Società più vecchie producono di meno e spendono di più: ecco così originato il rallentamento dell’economia.

La denatalità è sia causa che conseguenza della crisi, originando così un circolo vizioso di difficile soluzione: dati recenti mostrano come il 69% dei tedeschi rinunci ad avere un figlio per paura di perdere il lavoro. Situazioni simili si registrano in quasi tutti i paesi occidentali.

Per questo le adozioni internazionali, viste come strumento per aumentare il tasso di natalità del nostro paese, devono essere rese gratuite: in questo senso questa operazione è un reale investimento sociale, soprattutto in quanto può essere realizzata senza pensare sulla spesa pubblica. Il primo passo in questa direzione è, come è stato più volte sottolineato, l’eliminazione dell’intervento del tribunale dei minorenni così da ridurre notevolmente la mole di lavoro che oggi grava sulle loro spalle, con un conseguente risparmio di risorse.