L’adozione internazionale non ruba il futuro dei paesi di origine ma restituisce una società più giusta

Torino settimana sociale 200 200La globalizzazione dell’accoglienza restituisce dignità ai figli e contribuisce alla crescita del Paese.

È una delle ricorrenti perplessità che stentano ad essere definitivamente rimosse: ritenere che con l’adozione internazionale si intenda assicurare un rimedio al crollo delle nascite, un futuro al nostro Paese, a scapito di quello di altre nazioni, una sorta di furto generazionale.

Al contrario! Con l’adozione internazionale, infatti, non si sottrae nulla ad alcuno, ma si garantisce il diritto alla famiglia a quei bambini abbandonati nel mondo – 170 milioni circa – cui non è assicurata l’accoglienza in una famiglia nel proprio Paese natale.L’adozione di livello internazionale garantisce dunque una famiglia, senza confini, restituendo dignità filiale con l’abbraccio di una mamma e un papà disponibili ad accogliere – per sempre, senza se e senza ma – come proprio figlio un bambino abbandonato, da altri generato, che non ha identica opportunità disponibile nel proprio Paese.

L’adozione non intende sostituire la procreazione, non è ad essa antagonista e non si concepisce come rimedio al crollo delle nascite; non è la ruota di scorta per una mancata fertilità: non è, infatti, strumento per assicurare un figlio, sempre più preteso come diritto oltre che desiderato, ma il luogo dove viene di nuovo offerta una famiglia ad un bambino che ha diritto di essere accolto e di crescere come e in quanto figlio.

L’accoglienza adottiva subisce, come la procreazione, gli effetti di una rimozione dell’apertura alla generatività e la sua contrazione, rilevabile nel crollo di nascite e di adozioni.

L’adozione, quale forma paritetica e non subordinata di generazione, con e al fianco della procazione, esprime compiutamente l’orizzonte della fecondità coniugale: grazie all’adozione tale orizzonte risulta sempre accessibile ed esplorabile, anche quando segnato dalla esperienza della sterilità.

Mentre con l’adozione si restituisce speranza e futuro ai figli segnati dall’abbandono – questa la sua natura – le famiglie adottive contribuiscono, senza rubare o sottrarre nulla – anzi! -, alla crescita ed allo sviluppo della nostra società.

Per queste ragioni, alla 47ma settimana sociale dei cattolici italiani, conclusasi il 15 settembre  a Torino, è emersa forte e chiara l’identità delle famiglie adottive, la loro disponibilità e il loro contributo, mentre è stata raccolta e rilanciata l’esigenza che tale esperienza sia colta e promossa come preziosa e feconda, accompagnata e sostenuta dalle istituzioni e dall’intera società, pronte a spendersi senza indugio al loro servizio (leggi, norme, risorse, …) e al loro fianco (non si sentano mai lasciate sole).

Gianmario Fogliazza

 Delegato Ai.Bi. all’interno del Forum delle Associazioni Familiari e membro del Consiglio Direttivo nazionale dello stesso