Madonna torna in Malawi

umadonnaLa popstar Madonna è tornata ieri nel Malawi, Paese dove ha adottato due bambini, per assistere all’avvio della costruzione di una scuola per ragazze orfane da lei finanziata e per lanciare una nuova campagna per l’istruzione attraverso la tecnologia mobile. Lo ha riportato l’agenzia Reuters.

La cantante è in viaggio con l’organizzazione Raising Malawi, da lei fondata nel 2006, per assistere alla posa dei primi mattoni della sua scuola, l’accademia per ragazze Raising Malawi, nel villaggio di Chinkhota, circa 15 km fuori della capitale, Lolongwe.

Secondo quanto racconta il sito dell’associazione, Madonna farà tappa anche al Millenium Village – un progetto delle Nazioni Unite contro la povertà – insieme all’economista Jeffrey Sachs e ad Hans Vestberg, direttore generale di Ericsson. Insieme a quest’ultimo, la cantante annuncerà una nuova campagna per l’istruzione dei bambini. “Non vedo l’ora di assistere all’incredibile progresso che ha fatto quella comunità – ha detto Madonna – così come in diversi altri progetti attualmente in corso, compresa la creazione dell’Accademia per le ragazze” si legge in un lancio di agenzia Reuters.

Nel 2006 la pop star aveva adottato un figlio, David, in Malawi, sollevando critiche nella pubblica opinione che l’accusava di aver avuto un trattamento speciale da parte del governo locale, a dispetto delle norme che vietano ai non residenti di adottare bambini. Anche nel 2009 l’adozione di una seconda figlia in Malawi aveva sollevato perplessità per la velocità con cui si erano concluse le pratiche.

Alcune Organizzazioni di tutela dell’infanzia avevano criticato “l’adozione-lampo” di Madonna, evidenziando che i bambini africani, seppur orfani, devono essere aiutati a rimanere nel loro Paese.

Aldilà delle polemiche, la scelta di Madonna ha comunque messo in luce un evidente problema: nessuna famiglia può risiedere in un Paese per lunghissimi periodi di tempo. Un lusso che non tutti possono permettersi e che i bambini non devono subire. Il problema, oltre al Malawi, è diffuso in altri Paesi del continente (Kenya, Tanzania) dove si sfiorano i 12 mesi di permanenza richiesti alle coppie adottive.