Mantova, affido familiare: 50 bambini in attesa

Disagio, mancanza dei genitori, problemi economici. Nel Mantovano cinquanta minori attendono di essere affidati ad altrettante famiglie. Ma i nuclei disponibili al momento latitano.

Se si considera l’intera provincia, i ragazzi che necessitano di aiuto sono circa un migliaio. Di essi, 622 hanno avuto a che fare con il Tribunale dei minori di Brescia, che ne ha disposto l’affidamento. Famiglie allo sbando, bambini costretti a vivere in condizione di disagio psicologico ed economico. O più semplicemente senza genitori. Una realtà complessa, insomma, difficilmente riassumibile in cifre.

Un dato però emerge chiaro: nei sei distretti territoriali mantovani c’è carenza di famiglie pronte ad accogliere un minore.  Per questo tre cooperative (Archè, Solidarietà educativa e Tante Tinte) hanno deciso di creare “Familynet – Un progetto per l’affido”. Si tratta di una serie di incontri in cui assistenti sociali e operatori delle tre coop spiegano alla cittadinanza come e perchè mettersi a disposizione per accogliere i ragazzi bisognosi di aiuto.

E’ vero – spiega lo staff di Familynet -, dai dati emerge la difficoltà di trovare una sistemazione per i bambini. Ma ciò non deve far pensare che il tessuto sociale mantovano non sia sensibile al tema dell’affidamento. Negli incontri che si sono tenuti in vari comuni della provincia, al contrario, abbiamo registrato molta disponibilità”.

La situazione mantovana, inoltre, presenta delle caratteristiche non sempre in linea con quella regionale e nazionale. Nei sei distretti, infatti, i minori in affido ai parenti sono 72. Solo 44, circa il 40%, risiedono con altre famiglie. Come leggere questo dato, alla luce del fatto che in Lombardia di solito il 60% dei minori viene affidato a persone senza nessun rapporto di parentela?

«Da noi la tendenza è quella di tentare fino all’ultimo di risolvere problemi e disagi all’interno dell’ambito famigliare – fanno notare gli esperti di Familynet -. Non è detto che questa scelta sia migliore di quella adottata nel resto della Lombardia, ma è innegabile che molte problematiche dei ragazzi che vengono dati in affido sarebbero più facilmente risolvibili fuori dalla cerchia famigliare».

(Fonte: Gazzettadimantova.it)