Marocco. Tornare a essere bambini. Le storie di speranza di Nabila e Ahmed

Accolti dall’orfanotrofio Apa, Nabila e Ahmed sono due bambini marocchini che vivevano in condizioni di grave difficoltà e violenza. Ma grazie al progetto “Adotta a distanza i bambini di un orfanotrofio” hanno trovato sostegno, educazione e amicizia. Leggi le loro testimonianze

Il Marocco è un paese affascinante, ricco di cultura, storia e bellezza. Ma è anche un paese dove molti bambini vivono in situazioni di disagio sociale, economico e familiare. Molti di loro sono costretti a lavorare, a subire violenze, a rinunciare alla scuola. Per questi bambini, il futuro sembra incerto e privo di opportunità.
Per fortuna, esistono realtà che si occupano di proteggere e aiutare questi bambini, offrendo loro un’alternativa alla strada e alla sofferenza.
Grazie al progetto di Adotta a distanza i bambini di un orfanotrofio, Nabila e Ahmed, due bambini di 11 anni provenienti da famiglie povere, hanno trovato sostegno, educazione e amicizie.

La testimonianza di Nabila

“Mi chiamo Nabila, sono una bambina di 11 anni che proviene da una famiglia molto povera. Mia madre lavora come donna delle pulizie per provvedere ai nostri bisogni primari e mio padre è poco presente. A volte è con noi e a volte sparisce e la mamma è l’unica a prendersi cura di noi. Durante il periodo di convivenza la mamma ha avuto molte difficoltà a mantenere un lavoro stabile e i problemi economici erano vari e per questo motivo, nel 2022, ha deciso di inserirmi nell’orfanotrofio Apa in modo che potessi andare a scuola e vivere meglio.
Al centro vivo bene e sono molto felice. Mi diverto molto con i miei amici soprattutto partecipando alle diverse attività programmate come i laboratori di pittura, attività sportive e di giardinaggio, ma io preferisco giocare.
A scuola, sto migliorando di giorno in giorno e quest’anno frequento il quinto anno di scuola primaria e sono molto entusiasta di superarlo e passare alla classe successiva. Infine, spero un giorno di tornare a vivere con mia madre come gli altri miei amici a scuola, ma fino ad allora sono molto grata di avere la mia amica Widad, con cui passo tanto tempo all’orfanotrofio.”

Il racconto di Ahmed

“Sono Ahmed, ho 11 anni. Mentre mia madre lavora come donna delle pulizie, mio padre lavora nei campi e a volte nell’edilizia come muratore. Insieme ai miei genitori e ai miei fratelli viviamo in una stanza, in una casa con i vicini.
Quando i miei genitori erano a lavoro, i vicini picchiavano me e mio fratello, ho pianto molte volte perché mi sentivo solo e senza nessuno che mi proteggesse. Mamma e papà non guadagnano molto e per mangiare spesso abbiamo solo tè, pane e lenticchie, per questo i miei genitori hanno messo me e mio fratello a settembre del 2022 nell’orfanotrofio Apa, perché potessimo crescere bene e andare a scuola.
Al centro va tutto molto meglio: mangio cibi diversi e frequento la scuola. Sono iscritto al quinto anno della scuola primaria e partecipo spesso alle attività organizzate dal centro. Il personale è molto gentile e attento e mi piace molto stare qui, anche se mi mancano molto i miei genitori. Ma la cosa positiva è che non devo più affrontare i vicini di casa, tranne durante le vacanze, ma per fortuna i miei genitori restano con me tutto il tempo durante le vacanze.”

Un’Adozione a Distanza per i bambini degli orfanotrofi in Marocco

Anche tu puoi aiutare tanti minori abbandonati decidendo di aderire al progetto di Ai.Bi. “Adotta a distanza i bambini di un orfanotrofio in Marocco”: bastano 0,82 centesimi al giorno.

Per richiedere informazioni sull’Adozione a Distanza clicca qui