Marocco: collettivo kafala united!

Erano anni che se ne parlava nel corso delle giornate dedicate al tema dell’infanzia abbandonata e fuori famiglia ma poi, di fatto, nessuno riusciva mai a dare seguito a quest’idea.

Finalmente però, durante l’ultimo Salone sull’infanzia e la kafala organizzato lo scorso ottobre 2011, a seguito del quale alcune delle Associazioni che lavorano a stretto contatto con i bambini in difficoltà, qualcosa è cambiato.

Dal 13 ottobre 2011, dunque, i rappresentanti di alcune delle più importanti Associazioni che gestiscono centri di accoglienza per minori abbandonati su tutto il territorio nazionale, la stessa Ai.Bi. Maroc e la nostra Associazione partner di famiglie kafil Osraty, hanno costituito un Collettivo tutto dedicato alla Kafala.

Obiettivo del Collettivo Kafala è di contribuire ad assicurare un’equa protezione giuridica e un’uguale considerazione sociale e morale a tutti i bambini, senza discriminazioni legate alla loro situazione famigliare, conformemente all’articolo 32 della nuova costituzione marocchina promulgata il 1 luglio 2011. Attraverso il Collettivo le associazioni vogliono fare lobby sul governo marocchino, affinché esso proceda ad una revisione dell’attuale legge sulla kafala che – secondo il comune e diffuso punto di vista – non protegge pienamente il bambino makfoul in quanto soggetto di diritto.

La scorsa settimana le Associazioni facenti parte del Comitato di Pilotaggio hanno finalmente sottoscritto la Carta di funzionamento del Collettivo Kafala: Ligue Marocaine pour la Protection de l’Enfance, Association Dar Atfal Al Ouafae di Fez, la Fondation Rita Zniber di Meknes, Ai.Bi. Maroc, SOS  Village d’Enfants Maroc, Bèbè du Maroc.

Il Collettivo è aperto inoltre a qualunque Associazione la cui azione sociale sia in relazione con la protezione dell’infanzia in Marocco, in particolare quelle che: si occupano di promuovere la kafala (attraverso azioni di sensibilizzazione, informazione e accompagnamento); prendono in carico bambini senza rappresentanti legali; si occupano di difendere i diritti dei bambini fuori famiglia; operano per il riconoscimento della kafala come mezzo di protezione dell’infanzia; si preoccupano di dare alla kafala uno status in quei paesi che hanno sottoscritto la Convenzione ONU dei diritti del Fanciullo del 1989.