Marocco. “Se le mie stanche gambe me lo premettessero, prenderei il primo aereo per andarlo a trovare”

regali“Quando hanno bussato alla porta e il postino mi ha consegnato quella busta, non avrei mai immaginato cosa poteva esserci dentro: le foto del mio adorato bambino ‘a distanza’ intento a scartare il mio regalo per il suo compleanno. Mi sono messa a piangere. Ero riuscita a festeggiare con lui il suo nono compleanno”. E’ ancora emozionata e commossa  Luciana Longega, un’arzilla 76enne sostenitrice a distanza di Ben Maazouz, un bimbo ospite del centro Sidi Bernoussi del Marocco.

Sostengo Ben da 2 anni – racconta la signora Luciana – fa parte della mia famiglia a tutti gli effetti: ci scriviamo spesso, mi manda le sue foto e se solo le mie stanche gambe me lo permettessero prenderei il primo aereo per andarlo a trovare. Ma, si sa, la distanza si può vincere in tanti modi e non tiene separati chi non vuole. Ecco perché all’avvicinarsi del suo compleanno, ho voluto ‘ad ogni costo ’ festeggiare con lui. Il mio desiderio era fargli avere un regalo da parte mia”.

Ma spedire un regalo, dovendo andare dall’altra parte del mondo, c’è  la possibilità che non arrivi a destinazione, che si perda per strada “per questo quando ho esposto il mio desiderio alla vostra referente Sad – continua Luciana – mi è stato consigliato di fare una donazione extra, tramite un bollettino postale in modo da acquistare in loco il regalo per Ben.”

E così ha fatto la Signora Luciana. “Vedere dalle foto il mio piccolo Ben che scartava il pacco – aggiunge – e in altre che indossava i pantaloncini e la maglietta acquistati grazie alla mia esigua donazione, mi ha riempito il cuore di gioia”.

“Con le foto c’era anche una lettera dello staff di Ai.Bi in Marocco nella quale mi si anticipa che presto riceverò anche una lettera di Ben. Non vedo l’ora”.

Luciana è una fedele sostenitrice a distanza di Ai.Bi: “prima di Ben, ho seguito una bimba di Bogotà (Colombia) per 9 anni. Ti riempiono la vita: non mi stancherò mai di dirlo perché purtroppo in tanti sono scettici. Credetemi sostenere a distanza un bambino, è fonte di gioia per te che lo fai e per lui che lo riceve”