Messina, lo scandalo del bambino rumeno comprato: 30mila euro per un figlio a ogni costo

carabinieriUno squallido episodio di riduzione di bambini al rango di merce arriva dalla provincia di Messina. Una coppia originaria del Comune di Nebrodi è stata infatti fermata dai Carabinieri con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù di un bambino rumeno. Il piccolo, che oggi ha 8 anni, è stato di fatto “comprato” dai due coniugi che, spinti dalla voglia di avere un figlio a tutti i costi, non hanno esitato ad avviare una vera e propria compravendita del minore rivolgendosi a un’organizzazione che ha messo in atto un piano decisamente complesso.

È  il 2008 quando la coppia, siciliana ma residente in Svizzera, denuncia la nascita di un bambino, in realtà mai esistito. I due si danno poi da fare per attribuire le generalità di questo figlio “fantasma” a un altro bambino individuato in Romania attraverso degli intermediari. I coniugi nel frattempo stringono accordi con i familiari del minore per una cifra di 30mila euro.

La consegna del denaro è fissata per il 17 gennaio 2015 in una zona rurale nei pressi di Nebrodi. Una settimana dopo, poi, la coppia insieme alla madre e al fratello maggiore del bambino rumeno venduto partono per Messina. Qui vengono però bloccati dai Carabinieri che già monitoravano la vicenda e che intervengono prima della “consegna” del bambino.

Il triste epilogo della vicenda ha portato al fermo, oltre che della coppia “acquirente” e dei familiari del minore, anche di 4 uomini siciliani originari di Castell’Umberto e Tortorici.  Il bambino è stato per il momento affidato a una comunità per minori di Messina e potrà essere adottato. Questa volta regolarmente.

 

Fonte: La Stampa