La seconda proposta di Riforma di Ai.Bi.: il Manifesto per una nuova Accoglienza Familiare Temporanea.

Ai.Bi. ha presentato il Manifesto per una nuova Accoglienza Familiare Temporanea:  i principi ispiratori per la riforma della legge 149/2001 sull’affido, come risposta al crollo dell’accoglienza.

Nel corso del Convegno “Il collasso economico del sistema di accoglienza: Affido vs Comunità. Ipotesi di lavoro e di gestione”, tenutosi lo scorso 20 Dicembre a Milano, sono stati presentati i punti principali del nuovo Manifesto.

Il Presidente di Ai.Bi., Marco Griffini, ha spiegato il perché di un Manifesto sull’affido e le proposte concrete per l’avvio di un nuovo decennio dell’accoglienza familiare temporanea e per superare l’attuale evidente sfiducia. Oggi l’affido familiare è in crisi o forse non è mai decollato”, afferma  Griffini. Crescono sempre di più i minori fuori famiglia (24%) e la maggior parte di essi sono collocati in comunità educative. Le famiglie affidatarie sono diminuite: 700 in meno rispetto al 2008.  Tra le cause, sicuramente una cultura negativa dell’affido, la gestione pubblica di esso e l’eccessiva solitudine delle famiglie, abbandonate nel loro percorso.

Tra i punti chiave per  un cambiamento:

Riforma culturale: dal “sine die” alla vera “temporaneità”. La durata massima dell’accoglienza familiare temporanea andrebbe limitata a 2 anni, prorogabili ad altri 2 solo in casi straordinari. Laddove sia chiara la non recuperabilità della famiglia d’origine, è preferibile non perdere tempo e dichiarare l’adottabilità del minore, che non deve MAI pagare per gli errori degli adulti.

Riforma dell’iter: programmazione e chiarezza dei ruoli nell’affido familiare. Per ogni minore, va redatto un progetto di affido volto al risanamento del legame familiare; nel progetto, con il consenso e la condivisone della famiglia d’origine, devono essere già concordati gli obiettivi, i ruoli, le competenze, gli incontri e la durata della misura da disporre. Occorre inoltre fare chiarezza sul ruolo degli affidatari, che non è quello di genitori.

La gestione dell’Accoglienza Familiare Temporanea al privato sociale autorizzato: Ai.Bi. auspica un maggiore coinvolgimento del Terzo Settore attraverso la delega alla gestione del progetto di affido ad Enti appositamente autorizzati.

La chiusura delle Comunità educative entro il 31 dicembre 2017: tralasciando le strutture altamente specializzate, le comunità educative vanno chiuse come nel caso degli istituti, perché non sono gestite da figure genitoriali e funzionano in maniera analoga agli istituti stessi.

Il riconoscimento giuridico delle Case Famiglia: le case famiglia, gestite da coppie coniugate, devono essere disciplinate con legge nazionale per sancire la differenza sostanziale tra accoglienza familiare e assistenza in Comunità.

L’operatore per la famiglia: una nuova figura altamente specializzata che sarà chiamata ad affiancare nel quotidiano famiglie affidatarie e famiglie di origine.

C’è una sostanziale differenza tra assistenza e accoglienza di un minore fuori famiglia; anche la migliore comunità educativa potrà garantire la migliore assistenza ma mai un momento di accoglienza,” ha affermato Griffini. “Non esiste niente di “analogoalla relazione familiare, solamente una famiglia, una famiglia affidataria o una vera casa famiglia sono in grado di inserire il minore allontanato in una relazione familiare e, pertanto, sospendere l’abbandono nel quale il bambino è precipitato per essere rimasto da solo”.

Il Manifesto “Oltre la crisi – La carezza della famiglia”,  si inserisce nell’ambito della Campagna Nazionale NON LASCIAMOLI SOLI, che Ai.Bi. ha promosso con l’obiettivo di dare visibilità all’Emergenza Abbandono e promuovere Adozione e Affido come risposta concreta al bisogno di accoglienza dei bambini senza famiglia.

Il prossimo appuntamento:

  • 30 gennaio 2013, Milano – Palazzo Giureconsulti: “Efficienza, efficacia e risparmio nel sistema delle Adozioni Internazionali. Quali possibilità?”. Approfondimento sugli aspetti economici dell’Adozione Internazionale.

Contestualmente alla campagna Ai.Bi. promuove una raccolta fondi  tramite SMS per sostenere il sistema di accoglienza dei bambini senza famiglia. Dal 2 al 23 dicembre sarà possibile donare 2 € con un SMS al 45505 da cellulare personale o 2 o 5 € con una chiamata allo stesso numero da rete fissa.