Milano. Beatrice Baldaccini: “Ho creduto al mio sogno ed è diventato realtà. Anche voi potete diventare delle ‘principesse’, se ci credete”

cenerentolaI sogni si possono realizzare: parola di Cenerentola. E a poter sognare devono essere prima di tutto i bambini, a cominciare da quelli abbandonati, la cui speranza corrisponde a qualcosa a cui tutti i minori hanno diritto: l’amore di una famiglia. Ed è proprio quello il sogno che Amici dei Bambini vuole realizzare per tanti piccoli che non hanno un papà e una mamma. Sabato 14 febbraio, alle 15.30, tutti noi abbiamo la possibilità di contribuire a questo sogno. Al Teatro della Luna di Assago, in provincia di Milano, va in scena “Cercasi Cenerentola”, la commedia musicale scritta da Stefano D’Orazio e Saverio Marconi, portata in scena dalla Compagnia della Rancia. Tra i protagonisti dello spettacolo c’è anche Beatrice Baldaccini, che interpreta proprio Cenerentola. Di seguito riportiamo integralmente l’intervista che Beatrice ha rilasciato al quotidiano “La Provincia di Como” e pubblicata giovedì 12 febbraio.

 

Beatrice, perché Cenerentola continua ad appassionarci?

Secondo me, pur negandolo, le donne di ogni età – dalla mia nipotina di 10 anni a me che ne ho 24, alle nonne – vivono in questa fiaba il sogno di sentirsi delle principesse. In qualche modo, Cenerentola trasferisce su carta, in teatro, sullo schermo, quello che vogliamo tutte, anzi tutti: l’amore. Lei lotta per questo, proprio come ognuno di noi.

 

Perché c’è così bisogno di favole?

La situazione che viviamo, non dico nulla di nuovo, non è facile per nessuno. Mi sento fortunata ad avere un lavoro, in un contesto economico così precario, in particolare per i giovani. Il mondo è incattivito, basta seguire un notiziario. Andare a teatro vuol dire regalarsi due ore senza pensare a niente. È un modo per evadere. E la fiaba aiuta.

 

Lei si sente un po’ Cenerentola?

Se non avessi creduto ai miei sogni non sarei qui, sul palco, a interpretare il musical.

 

Com’è arrivata a questo traguardo?

Da piccola frequentavo un laboratorio di teatro, in orario extrascolastico. Ma l’imprinting con il teatro l’ho avuto al Festival Pucciniano di Lucca, davanti alla “Butterfly”. Ricordo che ho detto tra me: “come sarebbe bello essere sul palco”. Avevo 6 anni. Da ragazzina cantavo nei locali, con una girl band che si chiavama Vanderbergher.

 

Come è arrivata al musical?

Grazie a un festival di teatro a cui ho preso parte con altri ragazzi come me, a Lucca. Poi ho tentato i provini: la prima audizione è stata per “High School Musical”, sempre della Compagnia della Rancia. Ma era ancora troppo presto, oltretutto frequentavo il liceo. Il primo lavoro serio è stato quello di Antonella, la cattiva nel “Mondo di Patty”.

 

Come ha reso il suo personaggio?

Cenerentola è una ragazza normalissima, orgogliosa, e che non si lascia mettere i piedi in testa da nessuno. Sa rispondere a tono alla matrigna e anche al principe. Quando lui, dopo 2 minuti, le chiede: “Vuoi sposarmi?”, lei risponde: “Non esiste”, anche se è innamorata.

 

Le favole arrivano al “vissero felici e contenti”. Lei come si immagina la vita di Cenerentola, una volta sposato il principe?

Probabilmente, ai nostri tempi, Cenerentola avrebbe firmato un contratto pre matrimoniale. Sarebbe partita per una vacanza di tre mesi alle Maldive, poi avrebbe arredato la sua casa con il design più esclusivo. Penso che avrebbe fatto il possibile per far funzionare il matrimonio.

 

Le sorellastre e la matrigna sono eterne icone dell’antagonismo tra donne. Cosa pensa?

Nel musical le sorellastre e la matrigna sono bellissime d’aspetto, a differenza della favola classica. Manca loro la bellezza dello spirito. Sono aride e superficiali. Cenerentola fa il possibile per farsi volere bene. Chiama “mamma” la matrigna, ma quest’ultima glielo nega.

 

I biglietti si possono trovare on line su www.ticketone.it, telefonicamente chiamando l’892101, al botteghino del teatro nelle sere di spettacolo e a partire dalle 13.30 del 14 febbraio.