Moldova: fiori di speranza

“Le sorprese che la vita ci riserva ci rimangono per molto tempo nella mente e, in alcuni casi, ci segnano anche il futuro”.

Con questa frase abbiamo concluso uno degli incontri di gruppo svoltosi con i ragazzi care leavers. A pronunciarla è stata Elena, una quindicenne simpatica educata, sensibile, però molto timida, qualità che raramente può essere attribuita i ragazzi di questa età.

Scopo dell’incontro è stato di insegnare ai giovani care leavers come superare le proprie paure e angosce.

Pertanto, ciascuno ha ricevuto dei pezzi di carta, a forma di petali, dai quali hanno dovuto costruire l’immagine di un fiore, però solo dopo aver scritto su ciascuno dei petali i momenti spiacevoli che hanno affrontato in passato. Per la maggior parte di loro è stato un incarico semplice, ma non per Maria che, per portare a buon fine il compito continuava a chiedere “petali”.

La seconda tappa, quella di de-briefing è stata invece, abbastanza difficile per tutti loro, come anche per noi che abbiamo dovuto insistere di più per fargli aprirsi e parlare dei momenti brutti che hanno vissuto nella loro vita.

La storia più drammatica è stata quella di Maria che non ha potuto nemmeno leggere quanto aveva scritto. Sui petali del suo fiore c’era scritto: povertà, padre violento, fame, la nonna è morta nelle mie braccia, non ho più nessuno…

Le storie che abbiamo sentito, ci hanno dato la possibilità di avvicinarci a ciascuno di questi bambini e a capire meglio quello che ha dentro, ma anche di aiutarli a fare un passo in avanti e superare il disagio che sta vivendo.

È vero, non possiamo far tornare una madre, un padre o una nonna che fino all’ultimo soffio si sono presi cura del figlio o della nipote, però abbiamo ascoltato ogni caso in parte, cercando di contribuire tutti quanti con idee e soluzioni, laddove è stato possibile, affinché avendo davanti le alternative, potessero scegliere quella più adatta.

In tal modo, verso la fine dell’incontro abbiamo “piantato” tutti insieme un nuovo campo di fiori, che abbiamo chiamato “i fiori delle speranze”.

La seduta si è conclusa con i ringraziamenti, sia da parte nostra, che da parte dei ragazzi, per la pazienza e per la fiducia reciproca che già hanno iniziato a coltivare. Da qui, siamo sicuri, seguiranno altri progressi.

Ci aspettano passi importanti da fare in futuro, ma finché c’è la motivazione, ci saranno anche i progressi.