Moldova. “Io papà a distanza l’ho accompagnata all’altare…Una sposa bellissima”

sposaDa un lato Elena coronava il suo sogno d’amore, dall’altro Paolo vedeva concretizzarsi il frutto del suo sostegno a distanza, con la felicità di aver accompagnato nella vita la giovane moldava e la sua famiglia.

Paolo Vatteone alcuni anni fa ha partecipato a un matrimonio molto particolare in Moldova. Non solo: lui stesso era considerato l’ospite d’onore, una sorta di padrino speciale: “La sposa era bellissima!”, dice orgoglioso.

La ragazza 19enne che procedeva all’altare insieme al suo futuro compagno di vita  era la ragazzina che, anni prima, era arrivata in foto dentro una busta di Amici dei Bambini. Una bambina vivace che abitava con la mamma, vedova, e i tre fratelli in Moldova.

Una famiglia normale, come tante – dice Paolo – ma con serie difficoltà economiche, non essendo più garantito lo stipendio del padre. Il sostegno a distanza quindi era diventato per tutti loro un aiuto essenziale”.

L’amicizia tra Elena e Paolo iniziò per lettera: la ragazzina raccontava delle sue giornate e dei suoi progressi a scuola, così come della sua vita in famiglia. Paolo era diventato un amico speciale, al quale raccontare e confidare aspetti della vita privata, fidanzato incluso. Fino all’arrivo dell’invito al matrimonio.

Grazie al SAD, Elena ce l’aveva fatta: è riuscita a terminare gli studi, a vivere in famiglia con un aiuto in più, a sposarsi.

E’ stato bello che, per intraprendere un viaggio del genere, l’occasione fosse proprio il matrimonio della ragazzina sostenuta a distanza: ci avevo sempre pensato ma non si era mai presentata l’opportunità – racconta Paolo –. Così accettai molto volentieri l’invito”.

Paolo arrivò nella cittadina moldava per partecipare a tutti i festeggiamenti che, per tradizione, si snodano in più giornate.

Prima si svolse la cerimonia religiosa, seguita da una cena privata con familiari e amici stretti, tra cui appunto anche Paolo. Ma non era finita qui. “Il matrimonio, anche da questo punto di vista, è una cosa seria in Moldova! – dice Paolo – Elena e suo marito organizzarono una grande festa danzante con tanti invitati, durante la quale, anche per rientrare un po’ con le spese, gli sposi giravano con un cestino delle offerte”.

Per Elena e la sua famiglia non mancarono momenti di emozione, per la presenza costante e discreta, nella loro vita, del sostenitore italiano.

Erano tutti molto contenti e riconoscenti verso di me – ricorda Vatteone – il che in parte mi imbarazzava perché il mio sostengo di questi anni è stato niente in confronto alle condizioni in cui sono abituati a vivere in Moldova”.

A distanza di qualche anno, Paolo ha perso i contatti con Elena che nel frattempo si è trasferita con il marito in un’altra città. Dopo di lei, Paolo ha accompagnato nella crescita un’altra ragazzina moldava mentre oggi sostiene un bambino che vive in Ucraina, dal quale riceve regolarmente aggiornamenti e fotografie.

Il sostegno a distanza è una forma di solidarietà mi piace molto: è un modo molto concreto di aiutare qualcuno in difficoltà – conclude Paolo Vatteone – In più, con la possibilità di andare a visitare i progetti e incontrare le persone reali che stanno dietro al SAD, sono stato felice di vedere come lavora bene Ai.Bi. Sono soldi spesi bene”.

Se anche tu vuoi diventare una mamma o un papà a distanza, visita la pagina dedicata al sostegno a distanza e scopri quanti bambini puoi aiutare.
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