Moldova: tre generazioni di bambini “invisibili”

Sarebbero migliaia i bambini senza identità in Moldova, minori “invisibili” che non sono stati registrati alla nascita e non hanno nessun documento che attesti la loro esistenza. L’allarme è stato lanciato dal giornale locale “Jurnal de Chisinau”.

Sono bambini e adolescenti che non frequentano la scuola, non usufruiscono dei servizi di protezione ed assistenza medica, né di quelli sociali. Senza i documenti d’identità, rischiano di rimanere per tutta la loro vita bambini “fantasma”. Si tratta di un fenomeno difficile da monitorare in quanto non esistono statistiche ufficiali delle istituzioni governative.

L’Avvocato parlamentare del minore, Tamara Plamadeala, sostiene che sono numerose le famiglie in cui non hanno alcun atto d’identità tre generazioni intere (nonni, genitori e figli). “E’ un circolo vizioso – ammette Plamadeala – un genitore che non ha identità non può registrare il figlio.”

Secondo Plamadeala il problema maggiore è la mancanza di informazioni sui diritti e sugli obblighi civili degli strati più disagiati della popolazione moldava. Il fenomeno risulta ancora più grave nelle comunità di etnia rom. In alcuni villaggi del distretto di Nisporeni, ad esempio, circa il 20% dei bambini non è registrato all’anagrafe, né frequenta la scuola.

“Gli ostacoli per la registrazione dei minori possono essere banali, frutto di lacune burocratiche” ha dichiarato il referente dell’associazione Promolex Alex Zubco. Zubco ha portato come esempio il caso di una madre del villaggio moldavo di Vanita, Tighina, i cui bimbi sono nati in Turchia ed avevano documenti di identità turchi. Al rientro in Moldova, la madre ha impiegato più di un anno a rendere conformi alla legislazione moldava gli atti di identità dei figli. In questo periodo di tempo, i bambini non hanno potuto frequentare l’asilo, non hanno beneficiato del sistema di protezione statale e uno di loro rischia di perdere l’iscrizione all’anno scolastico.