Nairobi. “La sospensione delle adozioni internazionali decisa dal Governo è incostituzionale e dannosa per i bambini abbandonati”

bambino kenyota 400 286In Kenya gli avvocati sono sul piede di guerra: protestano contro la sospensione delle adozioni internazionali, stabilita dal Governo di Nairobi il 26 novembre 2014.

La Law Society of Kenya (LSK) ha dichiarato che la sospensione è “irragionevole, incostituzionale e contraria agli interessi e ai diritti dei bambini”.

Per l’avvocato Stephen Gitonga “L’effetto della direttiva minaccia il benessere dei bambini senza genitori e che vivono nei centri per minori abbandonati, dopo essere stati salvati da varie situazioni precarie.

Altri sostengono che il Governo, impedendo l’adozione internazionale, ha di fatto “ignorato le leggi esistenti, il processo legale di adozione, le disposizioni di legge e le convenzioni internazionali in materia di diritti dell’infanzia”.

Il governo ha emesso il provvedimento di congelamento dell’adozione di bambini da parte di stranieri per  proteggere i minori da eventuali trafficanti.

Ma gli avvocati sostengono che le ragioni per fermare le adozioni erano ingiustificabili, aggiungendo che la decisione ha danneggiato diversi bimbi abbandonati, che così hanno perso la possibilità di essere adottati da famiglie straniere che si sarebbero prese cura di loro.

L’avvocato Gitonga ha aggiunto: “Gli interessi dei bambini sono di primaria importanza e i diritti dei bambini non sono un regalo da parte dello Stato e non possono essere sospesi dai capricci di qualsiasi organo statale”.

LA LSK si è rivolta al Tribunale chiedendo al giudice di dichiarare incostituzionale la decisione del governo e quindi di ordinare al direttore dei servizi per bambini di autorizzare l’adozione da parte degli stranieri

Mboya, l’amministratore delegato LSK, ha sostenuto: “Le adozioni sono ormai un modo accettato a livello locale e internazionale come una delle modalità per mettere su famiglia e soprattutto per  offrire l’opportunità a un bambino di crescere in una famiglia.

fonte: Businessdailyafrica.com