Il caso della neonata rapita a Cosenza: una mamma e un papà “morti e risorti”

La vera mamma della neonata rapita da una clinica di Cosenza ha scritto un post per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a ritrovare sua figlia e riconsegnarla alla sua famiglia

La vicenda della neonata rapita in una clinica di Cosenza ha raggiunto subito le prime pagine di tutti i siti e i giornali, per non parlare degli infiniti commenti su tutti i social network. Al centro del racconto, quasi ovunque, il fatto del rapimento e i racconti che non hanno lesinato sui particolari più morbosi e strani di chi quel piano criminale e illogico lo ha provato a mettere in atto. Molte meno sono state le parole dedicate a chi quell’evento lo ha vissuto “dall’altra parte”: ovvero quella di una mamma, e di una famiglia, che per qualche ora ha pensato che la sua e la loro vita, per come era stata fino a quel punto e per come era stata immaginata nel futuro, era irrimediabilmente crollata.

Il folle piano di fingersi madre

Per i pochi che non conoscessero i fatti, intorno alle 18.30 di martedì 21 gennaio, in una clinica di Cosenza, una donna ha rapito una neonata e, con la complicità del marito, l’ha portata a casa sua, dove i parenti aspettavano per festeggiare. La donna, infatti, nei mesi precedenti aveva detto a tutti di essere incinta e l’8 gennaio aveva pubblicato un post su Facebook annunciando di essere diventata mamma. Evidentemente era tutto un castello di bugie, finito per crollare quando le forze dell’ordine, allertate dalla vera mamma della neonata e dal personale della clinica, hanno ricostruito i fatti e smascherato tutti i protagonisti.
In questi casi, dire che i veri genitori della bambina “hanno tirato un sospiro di sollievo” non rende l’idea. Meglio funzionano le parole della mamma della piccola: “Una mamma e un papà ieri sono morti e risorti”.

Una famiglia che ri-nasce

Perché davvero, la sparizione improvvisa di quella bambina aveva fatto temere il peggio, facendo precipitare in un incubo una famiglia che immaginava, evidentemente, un esito ben differente, con il ritorno a casa, insieme, dove ad aspettarli c’era anche il primogenito di 6 anni.
Postando una foto proprio della sua famiglia, finalmente riunita dopo l’incredibile vicenda, la mamma – come riporta l’agenzia Dire – ha scritto così: “Questa è la nostra famiglia che ieri sera si stava sgretolando in mille pezzi. Le forze dell’ordine hanno fatto un lavoro eccezionale, mentre io avevo perso le speranze una intera città anzi regione si è bloccata per cercare la nostra bambina. Non penso che riuscirò mai a superare questa cosa, ma il lieto fine è che Sofia sta bene. Grazie grazie grazie a tutti vorrei abbracciare ogni singola persona. Una mamma e un papà che ieri sono morti e risorti”.