Ong, crisi umanitarie: Italia “maglia nera” per le donazioni

(Roma)  Per comprare i cioccolatini a San Valentino gli italiani hanno speso circa 200 milioni di euro: piu’ o meno la stessa cifra che l’Italia ha investito per rispondere alle crisi umanitarie. La denuncia arriva dalle ong del network Agire, che ha presentato oggi il rapporto ‘I fondi per le emergenze umanitarie’ nella sede Rai di viale Mazzini, in occasione del protocollo d’intesa firmato con la tv di Stato. In rapporto al volume globale degli aiuti pubblici, pari a quasi 12 miliardi di euro, si legge nel dossier, l’Italia nel 2006 ha contribuito soltanto per l’1,7 per cento (204 milioni).

Confrontando i dati del Belpaese con quelli degli altri Stati industrializzati, l’Italia figura all’undicesimo posto in termini di volumi assoluti e al diciannovesimo per contributo pro capite e percentuale sul Pil. Per ogni cittadino, l’Italia ha speso ogni anno 3 euro in assistenza umanitaria, contro i 76 euro del Lussemburgo, i 65 della Norvegia, i 42 della Svezia e i 35 della Danimarca.

I cittadini italiani spendono in donazioni quasi quanto il governo: una quota sempre piu’ significativa dei fondi per l’assistenza umanitaria deriva dalle donazioni di singole persone o imprese. Agire stima a 65 milioni di euro i fondi privati raccolti dalle ong in Italia nel 2006 e poi investiti in assistenza umanitaria. Nel 2007 tale cifra e’ giunta a circa 70 milioni. “Si tratta di un contributo estremamente significativo”, si legge nel rapporto, “che corrisponde a quasi il 90 per cento dei fondi stanziati direttamente dal governo, al netto dei trasferimenti verso l’Unione europea”. Per la piattaforma italiana che raggruppa dodici ong, “il buon nome dell’Italia e’ stato tenuto alto dai privati cittadini, che hanno donato una cifra equivalente al 3,5 per cento delle donazioni private raccolte in tutto il mondo.

 

(fonte: AGI)