Ospiti in casa d’altri (2): Bobba, i partiti non possono essere “caserme”

Dove sono finiti i cattolici in politica? Sono ospiti in “casa di altri”? E’ questo il dibattito lanciato da Ai.Bi. per interpretare lo stato d’animo di alcuni politici di estrazione cattolica all’interno dell’attuale scenario partitico.
Sono arrivate le prime reazioni; di seguito riportiamo l’intervista a Luigi Bobba, senatore del PD e già Presidente delle ACLI.
Oggi i politici di estrazione cattolica sembrano “ospiti in casa di altri”, con grande difficoltà riescono a incidere sulle decisioni dei loro partiti. Che fare?

Le identità e le appartenenze partitiche oggi sono diventate più mobili e fluide rispetto al passato; questo è un elemento da cui partire. Chi proviene dal mondo cattolico non deve e non può essere considerato un ospite nel partito di appartenenza. Io non mi sento così all’interno del PD.


L’attuale scenario politico permette ai politici di estrazione cattolica di potersi esprimere liberamente?

Un partito plurale con più anime non deve essere una “caserma”, ma uno spazio di confronto e di crescita. Un partito con politici provenienti da culture differenti, infatti, si può sicuramente arricchire e allargare a prospettive più ampie e articolate. L’importante è che il leader del partito sappia conciliare le differenti correnti e fare sintesi. C’è ancora troppa frammentazione nell’attuale scenario politico. Per questo dobbiamo lavorare per una visione coesa e solida, capace di rispondere alle attuali sfide sociali.


E’ ancora possibile pensare a un partito dei cattolici come terzo polo?

Non penso oggi ci siano le condizioni per un’unione dei cattolici in un unico grande partito. Chi proviene dall’ambito cattolico è capace di trovare comunque gli spazi necessari all’interno dei vari schieramenti. Più che un partito di cattolici, penso che servirebbe una reale capacità di dialogare all’interno del partito e tra i partiti. Penso sia più importante trovare un dialogo trasversale tra i politici cattolici alla luce dei principi della dottrina sociale della Chiesa.


Su quali temi?

Penso ad esempio alle politiche per l’immigrazione o all’accordo sul testamento biologico. Più in generale credo che dovremmo partire da quanto ha evidenziato Papa Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in Veritate: le scelte economiche hanno un importante risvolto sociale. Non si può prescindere da questo.