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Nepal. Con la magia di una fiaba Parbati racconta l’adozione a chi non crede che la sua mamma sia “vera”

“La tua mamma è finta, la mia è vera”. Se lo sentiva dire spesso Parbati, una bambina nepalese adottata in Italia, durante i suoi primi anni di scuola, quando frequentava un istituto internazionale di Como. A quella provocazione lei non rispondeva. “Cosa dovevo dire – ragionava –? Chi me lo diceva aveva semplicemente torto e per me era del tutto evidente”.

L’appello di Chiara. “C’è una famiglia che con il suo amore mi aiuti a spiccare il volo?”

Ha visto con i suoi occhi la violenza e subito sulla sua pelle le dirette conseguenze.  Immagini e cicatrici dell’anima che pian piano l’affetto e le cure di assistenti sociali e operatori della comunità (nella quale si trova) stanno curando e cancellando dalla sua mente. Ma per Chiara (nome di fantasia) la vera e unica “cura”  sarebbe una famiglia che accogliendola in casa, riuscirebbe a completare il suo percorso di ricostruzione  fino ad un’effettiva rinascita.

Adozione internazionale: crollano anche decreti d’idoneità e disponibilità delle coppie. La salvezza dell’adozione passa per una nuova fiducia da restituire alle famiglie

Il crollo del numero dei minori adottati nel nostro Paese, che si manifesta anno dopo anno in tutta la sua drammaticità, è solo la punta dell’iceberg contro il quale sta andando pericolosamente a sbattere il Titanic del sistema-adozioni italiano. Che ha ormai davvero poco tempo per salvarsi dal completo naufragio. Sotto le onde dell’oceano che stanno rapidamente travolgendo l’accoglienza adottiva in Italia si cela infatti una serie di altri elementi che, analizzati sia singolarmente che nelle loro relazioni reciproche, testimoniano l’estrema gravità del fenomeno che, generalmente, definiamo crisi dell’adozione internazionale.