Papa, enciclica “Caritas in veritate”: rifondare l’economia partendo dall’utilità sociale

Lo sviluppo economico deve avere altri codici, che non si basino solo sul principio della massimizzazione del profitto, ma anche della ricerca del bene comune. E’ questo il messaggio contenuto nell’enciclica di Papa Benedetto XVI “Caritas in veritate”, presentata ieri a Roma dai Cardinali Martino e Cordes, dal Monsignor Crepaldi e dall’economista Zamagni.

“L’economia va rifondata a partire dall’utilità sociale”: sono queste le parole con cui Zamagni, uno tra i principali consulenti per la stesura del testo dell’enciclica, ha presentato “Caritas in veritate” in conferenza stampa. “Il Papa indica un modello preciso: quello dell’impresa che, pur all’interno delle leggi di mercato, si pone una finalità più ampia rispetto alla massimizzazione del profitto e dell’efficienza: l’obiettivo dell’utilità sociale complessiva. E guardate che già esistono esempi concreti: l’economia di comunione, il mondo del non profit, le cooperative già vanno in questa direzione, sono una realtà che oggi in Europa pesa per il 10% del Pil e occupa il 6% della forza lavoro. – ha dichiarato Zamagni in un’intervista al quotidiano Avvenire pubblicata oggi.

Nel testo dell’enciclica – un documento di 142 pagine divise in 79 capitoli – il Papa fa un elogio della fraternità e del valore del dono, spesso non riconosciuto a causa di una visione utilitaristica dell’esistenza. L’etica come guida delle scelte economiche. La solidarietà come valore imprescindibile: l’economia di mercato “senza forme interne di solidarietà e di fiducia reciproca, non può pienamente espletare la propria funzione economica. Ed oggi è questa fiducia che è venuta a mancare, ed è una perdita grave”.

Il messaggio che lancia il Papa è importante: l’economia di mercato non si può pensare in maniera univoca, solo dal punto di vista della massimizzazione profitto, ma si devono riconoscere anche le realtà di diversa natura che perseguono obiettivi differenti (imprese sociali, organizzazioni del non profit).
“E’ questo il senso più profondo dell’enciclica. Se il mercato continuerà a escludere il principio del dono il sistema sarà destinato ad implodere. La crisi in cui siamo sprofondati, le tante ingiustizie che abbiamo sotto gli occhi lo evidenziano” ha precisato Zamagni nell’intervista ad Avvenire.

Nell’enciclica, come ha riferito Zamagni, vengono evidenziate tre proposte concrete. Aggiungere al Consiglio di sicurezza dell’ONU un organismo analogo che si occupi di acqua, cibo e sanità; una riforma delle Nazioni Unite potrebbe “dare reale concretezza al concetto di famiglia delle Nazioni”. La seconda proposta è quella di creare altre due agenzie mondiali dedicate alle migrazioni e all’ambiente; in questi due ambiti servono tutele, regole e sanzioni. Infine, l’ultima proposta è quella di affiancare all’assemblea delle nazioni Unite un altro consesso formato da ONG, Fondazioni e Chiese.