Papa Francesco è il personaggio web dell’anno

papa uomo dell'annoSono in totale sette milioni e mezzo le persone che, nel mondo, seguono il profilo Twitter di Papa Francesco. Oltre un milione di follower lo fanno in lingua italiana, tre milioni in inglese, quasi 4 milioni in spagnolo e centinaia di migliaia quelli in francese, tedesco, polacco, portoghese e arabo. E ci sono anche 167mila persone che i tweet del Papa li leggono in latino.

Il record di follower che seguono il suo profilo su Twitter @pontifex, gli è valso l’Oscar del web, il Macchianera Award 2013, l’Oscar della Rete tutto italiano, assegnatogli nel corso del Blogfest di Rimini, che l’ha definito personaggio web dell’anno.

Con il 32 per cento di preferenze, Papa Francesco, grazie al suo stile comunicativo, ha sbaragliato la concorrenza di volti noti dello spettacolo come Fiorello, distaccato di nove punti; la blogger Selvaggia Lucarelli; l’astronauta siciliano Luca Parmitano e il direttore de Il Post.it, Luca Sofri.

Il Macchianera Award viene assegnato in base ai voti degli utenti e la vittoria di papa Bergoglio è il segno che il Pontefice con il suo stile comunicativo e la sua spiritualità riesce a imporsi anche in Rete.

A far conquistare i favori dei votanti a papa Bergoglio, soprattutto l’utilizzo del profilo Twitter @pontifex. I “cinguettii papali” erano già stati inaugurati dal suo predecessore Ratzinger, Francesco li ha interpretati con il suo carisma, rivelandosi un utente abbastanza assiduo ma, soprattutto, molto disinvolto. E soprattutto, li ha utilizzati per lanciare appelli come quello per la pace in Siria, «Mai più la guerra», che ha ricevuto oltre quattromila retweet.

Fin dall’inizio, d’altra parte, Francesco ha fatto breccia con i suoi tweet: «Cari amici vi ringrazio di cuore e vi chiedo di continuare a pregare per me. Papa Francesco». Poi ha usato i vari hashtag e ha sfruttato moltissimo Twitter durante la scorsa Giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro.

D’altra parte, come ha detto lo stesso Bergoglio al Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali, nell’era digitale, la Chiesa deve imparare a «mettersi in cammino con tutti» per favorire l’incontro dell’uomo con Cristo.