Oggi è di nuovo Pasqua, giorno di speranza e di pace. Da 40 anni Ai.Bi. c’è!

Da quando ha realizzato la sua prima adozione internazionale, 40 anni fa, la missione di Ai.Bi. è tenere viva la speranza dei bambini abbandonati e in difficoltà. Non può che essere questo, allora, l’augurio di Pasqua: perché mantenendo la speranza… ce la faremo!

Di “Pasque di Resurrezione” il mondo, ormai, ne ha vissute quasi 2000. Le ultime 40 le ha celebrate anche Ai.Bi., che dal 1983, anno della prima adozione internazionale in Brasile, è al fianco di tutti i bambini e le loro famiglie nelle principali emergenze: da El Niño in Ecuador alla guerra nei Balcani; dallo tsunami in Sri Lanka al terremoto ad Haiti; dalle guerre in Siria, in Iraq e, oggi, in Ucraina, al terremoto in Nepal, l’epidemia di colera in Congo, fino all’emergenza Covid, il recente terremoto in Siria e la povertà in Italia.
Ai.Bi. c’è, da 40 anni, perché quei figli abbandonati e in difficoltà, ovunque si trovino, sono tutti “nostri e vostri figli”. Da proteggere. Da accogliere. E a cui ridare speranza.

Una “buona Pasqua” di speranza

È proprio questo il denominatore comune di tutti gli interventi e i progetti di Amici dei Bambini: far vivere la speranza.
In particolare, nell’ultimo anno, lo abbiamo fatto in Ucraina, con la creazione di quei “Punti Ai.Bi.” che, in diverse città del Paese, sono diventati luoghi sicuri, colorati, accoglienti, in cui bambini e famiglie possono trovare un attimo di “normalità” e di fiducia all’interno del quotidiano contesto di guerra.
Ma lo abbiamo fatto anche con i nostri Ludobus della Pace, che tanto in Ucraina quanto nella confinante Moldova viaggiano tra villaggi e paesi portando animazione, gioia, aiuto, spensieratezza e una preghiera: “Lasciamoli giocare in pace”. Almeno fino a che non suonano le sirene che costringono tutti a correre nei rifugi sottoterra, salvo poi tornare a sorridere, cantare e giocare… perché la speranza non si può soffocare con le bombe.
Lo abbiamo fatto alla frontiera di Palanca, tra Ucraina e Moldova, dove abbiamo accolto e continuiamo ad accogliere migliaia di mamme e bambini in fuga dalla guerra. Accompagnate da papà e fratelli maggiori che, dopo un ultimo e breve abbraccio, ripercorrono all’inverso il loro cammino per tornare in guerra. Anche lì, in quel momento di addio e di tristezza, il sorriso accogliente degli operatori di Ai.Bi. non manca. Perché la speranza non deve morire in un saluto.
Ecco, allora, il nostro augurio rivolto a tutti voi dopo questi 40 anni al fianco dei bambini abbandonati e in difficoltà: anche quando sembra tutto perduto, se mantieni viva la speranza… Ce la farai!

Buona Pasqua di pace.

Marco Griffini
Presidente Ai.Bi. – Amici dei Bambini