Perché per i nostri parlamentari è più importante l’omofobia dell’adozione internazionale?

parlamento350Il benessere dei bambini non è una priorità per i nostri Parlamentari. Almeno a giudicare dall’agenda dei lavori che Palazzo Chigi ha fissato prima delle ferie di agosto. La ‘road map’ delle leggi da approvare indicata da Enrico Letta non più di una settimana fa, ha trovato spazio per altre questioni: unioni civili, divorzio breve, leggi sull’omofobia e la transfobia.

Qual è il motivo per cui una proposta di legge per la riforma delle adozioni internazionali che migliorerebbe la vita di migliaia bambini non è considerata una priorità? Mentre a una legge che riguarda poche decine di adulti è stata riservata una corsia preferenziale?

Da anni le adozioni internazionali sono in crisi. Per questo urge una riforma legislativa della legge. Il senatore Aldo Di Biagio ha depositato a Palazzo Madama una proposta di riforma (s. 235) il 19 marzo 2013, mentre il 4 aprile 2013 la stessa riforma (con il numero c. 653) è stata depositata alla Camera dagli onorevoli Mario Caruso e  Khalid Chauki. Il testo fa riferimento ai principi contenuti nel Manifesto elaborato da Ai.Bi. “Oltre la crisi, più famiglie e più adozioni” che è stato sottoscritto da ben 15mila famiglie.

Al momento la proposta di riforma è stata solo assegnata alla Commissione Giustizia della Camera ma non è ancora stata calendarizzata. Quanto bisognerà aspettare? Dopo le vacanze? O ancora più tardi, tanto i bambini possono aspettare?

Anche i disegni di legge depositati per la ratifica della Convenzione de l’Aja del 19 ottobre 1996 sulla competenza, la legge applicabile e il riconoscimento delle misure di protezione dei minori e dei loro beni sono in attesa. E l’Italia è l’unico paese europeo a non aver ancora ratificato la Convenzione. Eppure si tratta di materie in cui nella precedente legislatura c’era già un ampio consenso a livello parlamentare.

Invece la sensazione è che siamo al gioco dell’oca. Si riparte sempre dal via.

Perché le riforme in favore dei minori abbandonati e bisognosi di protezione conservano ancora e sempre l’ultimo posto nell’agenda dell’Italia? E’ forse più urgente che si regolino le unioni civili e il divorzio breve? O che il dibattito sull’omofobia (il disegno di legge doveva approdare in aula il 26 luglio, ed è slittato al 31 agosto) debba monopolizzare l’attenzione dei politici e dei media? E’ di tutta evidenza che non si tratta di questioni di vita o di morte, mentre il diritto dei bambini di essere figli è un diritto fondamentale. Per un minore abbandonato dover vivere mesi, se non anni, in un istituto è una condizione terribile che incide nel presente, ma anche nella vita futura di quel bambino.

Si fa un gran parlare del ‘superiore interesse del minore’, ma poi alla prova dei fatti i diritti degli adulti viaggiano sempre su una corsia preferenziale.