Perché proprio noi dovremmo adottare un bambino?

pietra_news1Proseguono le meditazioni sulla spiritualità dell’adozione, questa volta scritte dalla coppia Renata e Giovanni Solfrizzi. In vista del rosario del primo sabato del mese, 5 Gennaio, le famiglie affidatarie e adottive del movimento La Pietra Scartata si confrontano sulla necessità di usare con fede i loro talenti per rinnovare l’impegno dell’accoglienza. Seguono le intenzioni di preghiera per il Rosario per i bambini abbandonati.

Perché proprio noi dovremmo adottare un bambino? 

Dal Vangelo secondo Giovanni (1, 46; 48-51)

Natanaèle esclamò: “Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?”. Filippo gli rispose: “Vieni e vedi”. … Natanaèle gli domandò: “Come mi conosci?”. Gli rispose Gesù: “Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico”. Gli replicò Natanaèle: “Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!”. Gli rispose Gesù: “Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!”. Poi gli disse: “In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo”.

Commento

La storia di un’adozione o di un affido, la storia di un’accoglienza, è storia di incontri.

Prima con i servizi, i giudici, gli operatori degli enti autorizzati, gli operatori all’estero, poi con i bambini abbandonati, i figli ai quali diamo una famiglia o che, almeno, con la nostra famiglia faranno un po’ di strada.

Ma questo cammino, se lo facciamo davvero fino in fondo, è anche un incontro con noi stessi, con il nostro coniuge e con Gesù. E lungo quel cammino, prima o poi, ci sentiamo un po’ Natanaèle e come lui reagiamo, al primo impatto: “Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?”.

Spesso – è questo il percorso di molti genitori adottivi – ci sentiamo incapaci, inutili, inadeguati: per questo la reazione di fronte alla chiamata è l’incredulità, lo scetticismo, la negazione: proprio noi dovremmo essere una risorsa utile e feconda per un bambino abbandonato?

Dio non ci costringe, ma con le parole di Filippo “Vieni e vedi”, ci invita a non fermarci, a proseguire senza avere paura. La strada non è facile, tutt’altro: ma solo quando comprendiamo che Lui già ci conosce, che siamo parte del suo disegno, solo allora possiamo davvero lasciarci andare nelle Sue mani, affidarci completamente.

E da quel momento, davvero, la nostra vita non sarà più come prima, per sempre, e vedremo “il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo”.

Preghiamo:

Nel 1° mistero preghiamo per le coppie sterili o che sentono di aver già realizzato la propria vocazione familiare: perché la luce di Gesù nel mondo li aiuti a scoprire che anche da loro può venire qualcosa di buono.

Nel 2° mistero preghiamo per tutti coloro che hanno responsabilità nel percorso adottivo e affidatario: perché il Signore dia loro la saggezza e l’intelligenza di consentire a tutte le coppie disponibili di “venire e vedere”.

Nel 3° mistero preghiamo per tutti i bambini abbandonati del mondo: perché la luce di Gesù bambino apparso al mondo sia il faro inesauribile della loro speranza di salvezza.

Nel 4° mistero preghiamo per tutte le famiglie adottive e affidatarie: perché sappiano offrire la loro esperienza nell’accompagnamento di nuove risorse sulla strada dell’accoglienza.

Nel 5° mistero preghiamo per tutti i figli salvati dall’abbandono: perché siano testimonianza viva e feconda del disegno di salvezza che Dio offre a ciascuno di noi.