Perù: dichiarato stato di “allerta rossa” a Junín

E’ stata dichiarata ‘l’allerta rossa’ nel dipartimento centrale di Junín, confinante con la regione di Lima, dove almeno due persone sono morte e diverse decine sono rimaste ferite in confusi incidenti con la polizia durante una manifestazione contro la costruzione di un impianto per il trattamento dei residui solidi.

Gli abitanti di Lastay, località che dovrebbe ospitare l’impianto, sono stati dispersi dalle forze dell’ordine mentre protestavano contro l’amministrazione di Huancayo, responsabile del progetto; il ministro dell’Ambiente, Antonio Brack, non ha fornito una dinamica esatta degli incidenti affermando che gli agenti non avrebbero usato la forza e annunciando l’apertura di un’inchiesta.

Gli incidenti di Lastay avvengono in concomitanza con l’apertura della settimana dell’APEC, il Forum di cooperazione economica Asia-Pacifico che vedrà riuniti a Lima il prossimo fine settimana i capi di stato e di governo della regione, e dopo un nuovo attacco attribuito ai guerriglieri di ‘Sendero Luminoso’ nella regione andina di Ayacucho in cui sono rimasti uccisi tre poliziotti; nella stessa zona, già ‘roccaforte’ dei ribelli di ispirazione maoista, ad ottobre si erano verificati altri due attacchi con un bilancio di 17 morti tra i militari governativi. Il governo del presidente Alan García, la cui popolarità è ai minimi storici (-77%, secondo un sondaggio dell’istituto ‘Apoyo’), deve fare fronte anche a una serie di conflitti regionali, ultimo in ordine di tempo quello in corso nella regione meridionale di Tacna, dove dopo l’annuncio di tagli agli introiti dalle risorse minerarie la popolazione è scesa in piazza scontrandosi con la polizia, con almeno tre morti e decine di feriti.

(fonte: Misna)