Perù, revocato stato di emergenza in Amazzonia. Tensioni in altre regioni

Il governo del Perù ha revocato oggi lo stato di emergenza in vigore nelle regioni dell’Amazzonia dove si sono concentrate le proteste contro alcuni controversi decreti legge sullo sfruttamento della terra; mobilitazioni popolari e blocchi stradali stanno però acquistando forza in altre zone, soprattutto nell’altipiano andino. Lo stato di emergenza era in vigore dall’inizio di Maggio in quattro dipartimenti amazzonici del nord.

La revoca riguarda molte zone ma non il distretto di Bagua, l’epicentro della mobilitazione, dove il 5 Giugno scontri tra indigeni e poliziotti causarono almeno 34 vittime. A favorire una riduzione delle tensioni nell’area amazzonica è stata la settimana scorsa la revoca dei due decreti più contestati, parte di un pacchetto di norme necessarie per armonizzare la legislazione nazionale con il Trattato di libero commercio fra Perù e Stati Uniti.

I conflitti sociali sembrano acuirsi nelle regioni andine di Junin, Apurimac e Cuzco, nel centro, nel sud-est e nel sud del paese. Il primo ministro Simon Yehude è volato oggi ad Andahuaylas, una cittadina 800 chilometri a est di Lima dove le organizzazioni contadine bloccano l’aeroporto e le principali strade di accesso. Sempre oggi il governo ha approvato un decreto che, per 10 giorni, autorizza il dispiegamento dell’esercito in appoggio alla polizia nelle tre regioni dove ora si stanno concentrando le proteste.

(fonte: Misna)