Posso Adottare a Distanza un bambino italiano?

Carissimi amici di Ai.Bi.,

mi chiamo Giulia e volevo qualche informazione circa la situazione In Italia sull’Adozione a Distanza. Nel senso che questa pandemia ha portato tanti disagi e difficoltà economiche, a causa della perdita di lavoro, a parecchie famiglie italiane quindi immagino che i bambini di queste famiglie possano davvero patire questa situazione di precarietà. A questo proposito mi interessava sapere se ci sono dei programmi di Adozione a Distanza per i nostri figli italiani. Si può Adottare a Distanza un bambino italiano?

Carissima Giulia,

la ringraziamo per averci scritto e per aver dato importanza alla realtà italiana: l’emergenza abbandono tocca infatti anche noi. In effetti in Italia sono poche le associazioni che hanno avviato un sostegno di vicinanza, vale a dire un sostegno a distanza in Italia.  E noi di Ai.Bi. di certo non ci siamo tirati indietro e restiamo al loro fianco.

Vista dunque la sua attenzione al contesto italiano, il modo migliore per dare il suo contributo a supporto della nostra causa è sostenere i nostri progetti e le nostre attività, nell’ambito dei nostri due interventi: “Pan di Zucchero” e “Fame di mamma”. Si tratta di progetti di Sostegno a Distanza comunitario e non personalizzato del singolo bambino (il sostegno personalizzato, inteso come adozione a distanza in Italia, non è realizzabile per differenti motivi: la protezione di minori dal trascorso difficile, la loro permanenza temporanea nelle nostre strutture e la tutela della privacy).

Adottare a Distanza in Italia: il Sostegno di vicinanza 

Pan di Zucchero, il cui nome nasce dal francese “Les Pates au beurre”, sono spazi di supporto socio-psico-pedagogico con la “cucina” quale principale luogo di relazione e dialogo tra famiglie e operatori.

Nascono proprio per valorizzare il concetto di “relazione”: operatori e volontari si mettono in ascolto di bambini, adolescenti e famiglie, dando vita a spazi nei quali potersi raccontare liberamente e sostenersi reciprocamente.

Dislocati su tutto il territorio nazionale, i Pan di Zucchero “Centri Servizi alla Famiglia” nascono oltre 10 anni fa come spazi gratuiti di formazione, accompagnamento, incontro, ascolto e sostegno a famiglie e minori gestiti da figure educative, professionisti, volontari e famiglie del movimento di Ai.Bi.

I Pan di Zucchero rafforzano il sistema di inclusione sociale e di welfare locale, contrastano la povertà relazionale ed educativa di bambini e adolescenti a rischio di povertà e marginalità sociale, e delle loro famiglie.

Dinanzi alle restrizioni imposte dalle misure di prevenzione da covid19 i Pan di Zucchero si sono reinventati offrendo, attraverso il FARIS – Family Relationship International School, anche spazi e servizi online pur di stare al fianco dei bambini che, già fragili, sono stati i più esposti alle conseguenze dell’isolamento.

Gli interventi su cui lavoriamo sono: sostegno educativo, laboratori e attività ricreative per bambini e adolescenti, aiuto compiti e supporto scolastico per bambini con difficoltà di apprendimento; counseling socio-psico-pedagogico, individuale e di gruppo in presenza e da remoto dedicato a famiglie e adolescenti in difficoltà; consulenze legali, psicologiche, pediatriche e di supporto ai genitori; spazi di crescita e opportunità di costruire relazioni; percorsi di formazione e orientamento professionale; supporto materiale alle famiglie in difficoltà economica attraverso la distribuzione di social card per l’acquisto di materiale educativo e bene di necessità; formazione e accompagnamento delle famiglie accoglienti, affidatarie e adottive.

La campagna Fame di Mamma

La campagna “Fame di Mamma” invece ha l’obiettivo di intervenire nella prevenzione all’abbandono proteggendo le mamme fragili con figli e prevenire così l’abbandono.

Aiutare una mamma fragile significa far rinascere una donna felice di abbracciare i propri bambini, capace di trasmettere loro l’amore, il calore e la protezione che forse lei stessa non aveva mai ricevuto da piccola.

Case famiglia, centri servizi alla famiglia, case di accoglienza, comunità e appartamenti di semi autonomia mamma-bambino, comunità per adolescenti sono solo alcuni dei servizi e delle strutture attraverso cui cerchiamo quotidianamente di portare avanti il nostro obiettivo, aiutando mamme, bambini e adolescenti qui ospitati.

Pertanto cara Giulia il suo contributo, attivando un Sostegno a Distanza Italia, sarà di 10 euro al mese, sia per il progetto Fame di Mamma che per il Pan di Zucchero.

Toccherà a lei ora scegliere liberamente e serenamente il progetto con la consapevolezza che entrambi hanno una sola missione: aiutare i minori in difficoltà in Italia.

Visiti il nostro sito e se avesse bisogno di ulteriori info o chiarimenti ci scriva a sad@aibi.it o ci chiami telefonicamente allo 02988221 (tasto 3).

Grazie ancora per averci scritto

Un caro saluto

Staff Sostegno a Distanza