Primi giorni di scuola: in aumento gli alunni con dislessia certificata

In Italia, il numero di alunni ai quali è stata certificata la dislessia è in aumento. Quali sono le strategie per favorire l’apprendimento degli alunni e come le famiglie possono collaborare con la scuola per sostenere i propri figli

La dislessia è un disturbo specifico dell’apprendimento che riguarda la capacità di leggere e scrivere.
Si stima che in Italia colpisca il 5,4% degli alunni, con una maggiore incidenza nei maschi. La dislessia non è una malattia, ma una diversità cognitiva che richiede interventi adeguati e personalizzati da parte della scuola e della famiglia.
La dislessia è il disturbo più diffuso tra i Dsa, che comprendono anche la disgrafia, la disortografia e la discalculia.

La situazione in Italia

L’aumento è dovuto principalmente a una maggiore consapevolezza e a una migliore diagnosi del disturbo, grazie alla legge 170 del 2010 che ha riconosciuto i diritti degli alunni con Dsa (Disturbi specifici dell’apprendimento) e ha introdotto le misure di sostegno didattico e valutativo.
A livello nazionale, nell’anno 2020-2021, gli alunni con dislessia sono più di 326mila, pari al 5,4% della popolazione scolastica complessiva.

Le strategie per aiutare gli alunni con dislessia

Per favorire l’inclusione e il successo formativo degli alunni con dislessia, la scuola deve adottare delle strategie didattiche e valutative adeguate e personalizzate, in base alle caratteristiche e alle esigenze di ciascuno. Come la redazione del Piano didattico personalizzato (Pdp), che definisce gli obiettivi, le modalità e i tempi dell’intervento educativo, in collaborazione con la famiglia e gli specialisti.

Il ruolo delle famiglie

Anche le famiglie degli alunni con dislessia hanno un ruolo fondamentale nel sostenere il percorso scolastico dei propri figli.
È importante informarsi sulla natura e sulle conseguenze della dislessia, partecipando a incontri formativi organizzati dalla scuola o da associazioni specializzate, e collaborare con la scuola nella definizione e nel monitoraggio del Pdp, dando il proprio contributo e segnalando eventuali criticità o bisogni.