Risultati delle prove Invalsi: la scuola italiana non c’è più!

Certificato un peggioramento della situazione della scuola italiana: solo metà degli studenti raggiunge un livello base di conoscenze, mentre cresce sempre di più il divario tra nord e sud

La “scusa” del Covid non c’è più. Ma la situazione della scuola italiana non cambia e, anzi, peggiora. A certificarlo è l’annuale “fotografia” restituita dai risultati delle prove Invalsi e presentata alla Camera alla presenza del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: ad aver raggiunto almeno il livello base di preparazione è il 50% degli studenti italiani. Il ché significa che il restante 50% non l’ha raggiunta. I risultati, per quanto riguarda questo dato generale, sono uguali a quelli del 2022, ma altri indicatori sono ulteriormente peggiorati. Prima su tutti è aumentato il divario nord-sud, ora di 31 punti.

Matematica peggio di italiano

Per quanto riguarda le singole materie, il 49% degli studenti non ha raggiunto il livello base di italiano, in crescita rispetto al 48% del 2022. Va anche peggio in matematica, dove al sud e nelle isole gli studenti che raggiungono un livello base di conoscenze sono al 35%.
Un piccolo miglioramento è arrivato nell’inglese, con il 54%degli studenti che ha raggiunto il livello B2 nella prova di reading, mentre per il listening ci si ferma al 43%, comunque in crescita di 3 punti rispetto al 2022.
Al di là dei singoli numeri, quello che più preoccupa è il quadro generale, con il peggioramento del divario nord sud che ha iniziato a estendersi anche alle elementari, fino a oggi considerate un’eccellenza del sistema italiano.
Il Ministro è consapevole delle difficoltà e, nell’occasione, ha sottolineato come il governo abbia già previsto il progetto AgendaSud, che punta a fornire insegnanti in più per le materie in cui gli studenti risultano più carenti, una formazione specialistica per i professori e maggiori risorse economiche per chi si dedica ad attività extracurricolari.
Piccole iniziative che devono poi essere implementate per cercare di invertire un trend che altrimenti rischia di vedere la scuola italiana scivolare sempre più in basso.